Gragnano, disperato e sfrattato: “Datemi un lavoro per sfamare i miei figli”

Disperato, senza lavoro da più di due anni, sfrattato dal suo appartamento ed escluso pure dalla lista dei beneficiari dei contributi per i fitti. Francesco Spagnoletta, 38enne di Gragnano, lancia il suo appello. «Sono senza lavoro dall’aprile del 2008 – racconta Francesco – e l’unica mia fonte di reddito in questi ultimi 24 mesi è stata la disoccupazione che ormai non percepisco da oltre un anno. Ho due figli di 4 e 6 anni da mandare a scuola, altrimenti vengono i servizi sociali. Per colpa di questa situazione, mia moglie mi ha cacciatori casa per tre mesi, poi per fortuna siamo tornati insieme. Insomma, sono in una situazione di grave disagio e nessuno mi dà una mano». Francesco  ha fatto per anni l’operaio, subendo anche una piccola truffa, senza mai riuscire ad avere un contratto fisso. Alla scadenza del suo ultimo contratto, le porte si sono chiuse ovunque. «Solo per questo motivo ho chiesto aiuto al Comune di Gragnano – spiega – dove io risiedevo fino allo sfratto. Avevo compilato la domanda per i fitti, poi portato tutti i documenti e sono stato escluso perché un mio vecchio datore di lavoro non avrebbe dichiarato di avermi versato dei contributi per stipendi che non superavano i mille euro in un anno. Ora ho fatto ricorso, ma non è semplice andare avanti così». L’unica richiesta di Francesco è poter «avere un lavoro qualsiasi per dare da mangiare ai miei figli e a mia moglie». Da maggio è rimasto senza casa e per due mesi si è arrangiato un po’ dai parenti. Ora vive in un piccolissimo appartamento di Casola che costa 330 euro al mese «soldi che racimolo tra i miei parenti» dice Francesco. Ma quanta fatica per avere quel contratto: «Ho dovuto vendere oggetti personali, anche di scarso valore, per poter anticipare il denaro al mio padrone di casa. Ora non riesco a spignorare quanto venduto momentaneamente. Voglio lavorare – conclude – non chiedo altro».

Dario Sautto

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano