Abitanti di un quartiere in rivolta contro alcuni esercenti e contro gli autori dell’ennesima ordinanza in tema di viabilità e traffico. È quello che sta succedendo in queste ore nel quartiere “piedi terra” di Ottaviano. Una zona già martoriata dalla presenza di paletti in ferro, che furono istallati già tre anni fa, per ironia della sorte, sempre in concomitanza con i festeggiamenti della Madonna della Salute, patrona del quartiere. In queste ore, si è formato un comitato spontaneo di cittadini e residenti che, attraverso una petizione, chiedono all’amministrazione e al comando dei vigili urbani la revoca dell’ordinanza di apposizione dei paletti e faccia provvedere alla rimozione delle strutture di ferro istallate nella mattinata del 27 luglio. Nella petizione, si fa presente che l’apposizione dei pali in ferro «limita fortemente la fruibilità del traffico cittadino, trasformando non solo la piazza in mera corsia stradale, ma cosa più grave, trovandosi in pieno centro storico, deturpando l’ambiente circostante, anche in ragione del fatto che non è stato rispettato il margine in un metro e venti (1,20 metri) dal muro». Momenti di tensione all’istallazione dei paletti, e tanta rabbia dei residenti che vedono ancora una volta restringersi le aree parcheggio. Insomma, chi gode sono solo in pochi. Il malessere e tanto, il quartiere è divenuto oramai un ranch. Oltre alla rimozione dei paletti, i cittadini chiedono che «le istituzioni individuino aree libere di parcheggio per la popolazione residente e aree a pagamento per i non residenti così da sopperire alle esigenze di chi non dispone di autorimessa ma allo stesso tempo senza danneggiare le attività commerciali presenti nel quartiere». Nella petizione si fa richiesta, in alternativa, «la concessione di permessi per residenti per le aree libere, apposizione di strisce bianche, il controllo ed il rispetto della segnaletica stradale del senso unico a scendere anche con l’ausilio di apparecchiature fotografiche già presenti nei diversi incroci dove si trova la segnaletica semaforica».
Pasquale Annunziata