Una delle tante storie di violenza, maturate tra le mura domestiche ove, spesso, si preferisce non denunciare alla Polizia per paura, per vergogna o solo perchè le vittime sono cittadini extracomunitari, in Italia per lavoro. E’ il caso di una 32 enne cingalese che, dopo aver sposato, nell’aprile di quest’anno, un connazionale, questi le rivela d’essere già sposato e di essere padre di un ragazzo di 13 anni. Da quel momento, per la poverina, iniziano una serie di maltrattamenti e percosse, che sfociano in violenza sessuale da parte del marito e di un suo amico. L’intervento di una volante dell’U.P.G., chiamata a seguito di una segnalazione di aggressione, nella sera di sabato, ha portato alla luce la torbida storia della 32enne, regolarmente in Italia da 8 anni, in qualità di colf. La donna, nei primi mesi di quest’anno, aveva allacciato una solida relazione sentimentale con un connazionale di 33 anni, da poco giunto a Napoli ma, residente a Siracusa, tanto da voler suggellare la loro unione con il matrimonio, recandosi nel proprio paese di origine. Dopo aver trascorso 1 mese in Sri Lanka, i due coniugi decidono di tornare a Napoli ma, neanche 4 settimane dopo, l’uomo inizia a mostrare chiari segni d’insofferenza alla loro unione, tanto da volerla abbandonare. La donna, disposta a perdonare il comportamento del coniuge, pur di evitare l’abbandono, gli rivela il suo folle amore ma, l’effetto, non è quello sperato. Il marito, infatti, inizia a trascurarla, spesso, non facendo rientro neanche a casa. Nello scorso mese di giugno, a seguito di un litigio, il marito la malmena violentemente tanto che, i vicini, udendo le urla, chiedono l’intervento delle forze dell’ordine. La donna, medicata in ospedale, decide di non sporge querela per le lesioni subite. Una settimana dopo, però, il coniuge fa rientro a casa in compagnia di un amico ed entrambi, in evidente stato d’ebbrezza, dopo aver legato la donna al letto, le strappano i vestiti di dosso. Nel mentre il coniuge faceva da spettatore, l’amico abusa della moglie minacciandola di non denunciare l’accaduto, pena ulteriori violenze da parte di altri amici. Nella serata di sabato, i due, mentre la donna passeggiava in Via Toledo, tentano di bloccarla. Dopo averla palpeggiata, i due tentato di costringerla a seguirli ma, la poverina, dopo aver attirato l’attenzione dei passanti con le urla, approfitta del momento per sottrarsi alle grinfie dei suoi aguzzini. Esausta delle continue violenze, trova il coraggio di raccontare la sua triste vicenda ad alcuni sacerdoti che conosce i quali, chiamano il 113 convincendola a denunciare. La malcapitata, nella circostanza, ricorre alle cure sanitarie per ecchimosi al braccio e regione lombare, nonché contusioni, guaribili in 5 giorni. I poliziotti, nella tarda serata di sabato, hanno rintracciato i due responsabili denunciandoli, in stato di libertà, per concorso in violenza sessuale e lesioni.