Pronto a rispondergli il consigliere Francesco Gravetti che ha espresso il proprio dissenso dichiarando “questa sera si sta falsando la realtà. L’assessore all’urbanistica deve dichiarare pubblicamente che quei luoghi sono idonei alla realizzazione di carri allegorici e specificare quando potrete entrare in quell’area senza nessun problema di sicurezza”. Il Primo Cittadino, ironizzando sul discorso del consigliere, continuava: “Prima di entrare nella Cittadella del Carnevale c’è una necessità di istituire un Disciplinare. Inoltre qui non si vuole prendere in giro nessuno, il consiglio vota affinchè si inizi per poter continuare”. La serenità della convocazione era oramai compromessa. Partono le discussioni tra l’assessore Sorvillo e il consigliere Rendina interrotte dal presidente del consiglio comunale. La parola passava poi all’ ex-assessore Francesco Trippa, al quale era stata revocata la carica di assessore nel precedente consiglio, che leggeva il programma stilato durante il mandato. Presente nel programma anche un intenso spazio per il carnevale strianese. Lo stesso Trippa continuava rivolgendo una domanda al sindaco: “Lei pensa che quello di questa sera sarà un progetto che avrà un futuro o è solo una manifestazione per dare soddisfazione e illudere i ragazzi del carnevale strianese?”.
“Sono stato onorato di avere nella mia squadra Francesco Trippa – ha dichiarato il Sindaco Del Giudice – ma, ad un certo punto, ci sono state divergenze sulle linee programmatiche di governo e mi sono visto costretto a revocarli la delega. Ribadisco ai consiglieri questa decisione avvenuta tre giorni fa nello scorso consiglio ed è questa è l’unica comunicazione che faccio e lascio poi spazio a quelle che sono le considerazioni dei cittadini.”
Le difficoltà di quest’amministrazione sono facilmente percepibili e considerando il clima respirato negli ultimi consigli chissà che non sia come dichiarato dal consigliere Gravetti “stasera si sta vedendo se i becchini sono pronti per accompagnare al cimitero quest’amministrazione oppure la si riporta sul letto di morte”.
Stefania Franzese
