Qualche giorno fa, la Corte dei Conti aveva constatato che la gestione commissariale degli Scavi di Pompei ed i relativi lavori di restauro, ad esempio, del Teatro Grande non erano “grandi eventi” o “grandi emergenze” tali da dover essere effettuati con le procedure “straordinarie” della Protezione civile, non giustificando di fatto l’operato del commissario Marcello Fiori, fedelissimo di Guido Bertolaso. Adesso,però, è alle procure di Napoli e Torre Annunziata è arrivata una denuncia firmata dal segretario generale Uil ai beni culturali Gianfranco Cerasoli contro la gestione del sito archeologico, che va oltre l’elusione dei controlli preventivi di legittimità da parte della Corte dei Conti stessa sulle delibere approvate. Adesso, il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino ha aperto un’indagine conoscitiva sul caso ed ha chiesto alla Guardia di Finanza di effettuare le prime verifiche. La Uil accusa Fiori per le tante “contraddizioni” sulla gestione degli Scavi.
L’assenza di trasparenza in merito a conti e forniture, l’invasività degli interventi effettuati, in particolare la “cavea completamente costruita ex novo con mattoni in tufo di moderna fattura” nel progetto di restauro del complesso dei teatri, la realizzazione della mostra Pompei e il Vesuvio – Scienza, conoscenza ed esperienza, “costata 394mila euro in favore della società “Comunicare organizzando…” una delle società più impegnate dalle strutture della Protezione civile”. E ancora “non è dato sapere la composizione della struttura dei componenti dello staff del Commissario e le competenze possedute”. Anche se il numero dei visitatori è in aumento, esistono le solite carenze a rovinare parzialmente la fruizione degli Scavi. Ad esempio, i cani randagi che si azzuffano aggressivamente tra i visitatori spaventati, nonostante l’iniziativa di adozione “Cave canem”, o i sigilli su un’entrata del ristorante interno, oppure ancora i menù che non contemplano varianti per celiaci e specialità campane. E i percorsi ordinari sbarrati ai disabili. Il flop del percorso facilitato per i diversamente abili va di pari passo con la riapertura della casa dei Casti Amanti e del sentiero multisensoriale nella domus di Giulio Polibio.
Insomma, Gianfranco Cerasoli presenta una lunga lista di inadeguatezze sulle quali le procure potranno indagare, verificando se siano tali e se il commissario Marcello Fiori sia responsabile. “Il Gazzettino Vesuviano” si sta occupando del caso ormai dal maggio, quando ha segnalato lo scempio che stava avvenendo all’interno degli Scavi di Pompei. Denunce sono partite già da Antonio Irlando, presidente dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, con una lettera inviata direttamente al ministro Sandro Bondi.
Dario Sautto