Castellammare di Stabia, come la Provincia di Napoli, come la Regione Campania, come le altre Regioni del Sud è immobilizzata da un ristagno economico che non offre prospettive di miglioramento.
La troppo bassa percentuale di imprese dinamiche rispetto al Centro e al Nord Italia non offre al Mezzogiorno le stesse prospettive di ripresa.
Il metro più drammatico e brutale dello stato di salute di un territorio e, in questo caso, di Castellammare di Stabia, è l’indice di disoccupazione. A Castellammare, questo indice riflette la dura sopravvivenza di troppe famiglie ed i numeri sono tutti negativi.
E’ tragico dirlo, ma è anche vero, che la disoccupazione, la sottooccupazione ed il lavoro singolo mal retribuito, portano a ricercare soluzioni che facilmente possono allontanarsi dalla legalità. Il dramma della mancanza di lavoro investe, in modo diretto o indiretto, tutti gli stabiesi.
Le risorse economiche, statali e comunitarie, che investono ed investiranno il Mezzogiorno, avranno carattere di interventi difficilmente pilotabili in realtà come quella della nostra città se mancheranno precise scelte finalizzate.
E’ necessario sapere cosa si vuole e cosa si vorrà fare. Castellammare deve guardarsi dentro e dare delle risposte che permettano di indirizzare su precisi obiettivi una seria ripresa economica, anche a tempi brevi. Chi oggi non ha lavoro non ha prospettive di poter attendere tempi lunghi.
L’MPA, all’inizio dell’autunno, terrà una conferenza programmatica dalla quale dovranno emergere chiare scelte operative finalizzate ad una decisa riduzione del tasso di disoccupazione.
Il consenso degli stabiesi sarà la nostra arma per proporre alle Istituzioni ed eventualmente per imporre loro, con lo strumento del referendum cittadino, soluzioni che avranno ottenuto il consenso di larghi strati di cittadini.
Agli inizi di settembre l’MPA richiederà una risposta partecipativa da parte di chi ha a cuore la nostra città per giungere ad una conferenza programmatica nella quale le idee, le analisi, i progetti, daranno voce alla volontà di superare l’attuale ristagno economico.