“Le macerie sommergono ancora L’Aquila”: da Vico Equense l’appello alla solidarietà dell’amministrazione abruzzese

(Foto Genny Manzo)

«Ciò che possono fare le amministrazioni locali è prendere coscienza del fatto che ciò che è accaduto a noi può accadere a chiunque. L’Abruzzo è legato soprattutto ai territori campani dove è ancora forte il ricordo del sisma e di ciò che può provocare».

Ad affermarlo è stato Pierluigi Pezzopane, assessore alla solidarietà del Comune di L’Aquila, durante la tavola rotonda sulla tematica della ricostruzione organizzata dal Comune di Vico Equense in collaborazione con Castellammare di Stabia, Capri e i Comuni della penisola sorrentina, con l’aiuto di Padre Giuseppe De Gennaro, fondatore dell’Università della Preghiera de L’Aquila. Il convegno «Con la Missionaria della Carità, Verità nella Carità, Carità nella Verità, ricostruiamo insieme la città» si è tenuto questa mattina alle ore 11 e 30 presso il complesso «Scrajo Terme» di Vico Equense: un appello, insomma, nel giorno del centenario della nascita di madre Teresa di Calcutta.

Sono intervenuti alla tavola rotonda Giuseppe Guida, vicesindaco Vico Equense, Francesco Coppola, assessore Vico Equense, Raffele Esposito, assessore Vico Equense, Gaetano Milano, assessore Sorrento, Giuseppe Gargiulo, assessore Sant’Agnello, Roberto Russo, assessore Capri, Giuseppe Cannavale, vicesindaco Castellammare, Pierluigi Pezzopane, assessore L’Aquila, padre Giuseppe De Gennaro, fondatore Università della Preghiera de L’Aquila.

Pezzopane, in rappresentanza dei territori devastati dal terremoto del 2009, ha parlato della difficilissima situazione in cui vive la città e di cosa realmente occorrerebbe per consentire a questo territorio di risorgere. «E’ un momento davvero importante – ha detto l’assessore aquilano – poiché so che qui più che in altri luoghi potete comprendere la sofferenza degli abruzzesi, avendo subito una catastrofe simile appena 30 anni fa. Come amministratore, posso dire che sarebbe più semplice costruire una «città nuova» piuttosto che far risorgere la «città antica» adatta a contenere tra le sue mura 70mila persone. L’85 percento del terreno edificato è stato danneggiato dal sisma – ha continuato Pezzopane – e 5 milioni di tonnellate di macerie hanno sommerso la città. Di queste, soltanto una minima quantità è stata rimossa, per liberare i passaggi, mentre la maggior parte è ancora lì. L’Aquila ha ancora bisogno di tutto. Mi domando se questo terremoto fosse capitato in un territorio della Lega Nord quali provvedimenti sarebbero stati presi. Sarebbe stato abbandonato allo stesso modo in cui è stata abbandonata L’Aquila?

Onna è una frazione che dopo il sisma ha avuto una storia «particolare» – ha spiegato l’assessore alla Solidarietà – rispetto alle altre zone. Qui per volere degli abitanti la competenza sull’emergenza è rimasta ai vigili del fuoco. I cittadini non hanno permesso che arrivassero ditte private. Tutto ciò è avvenuto anche a tutela della «memoria» e dei piccoli valori, così importanti per chi si è visto crollare la casa addosso. I vigili del fuoco, infatti, continuano ancora oggi a restituire ai legittimi proprietari le foto, i gioielli e i ricordi che trovano sotto le macerie.

Politicamente – ha concluso Pezzopane – abbiamo vissuto su un doppio binario per molto tempo. Da un lato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi che ha fatto molto per gli aquilani, molto attento alle loro esigenze per un buon periodo di tempo. Dall’altro lato il ministro all’Economia Giulio Tremonti, più attento alle «tendenze di Borsa». Non vogliamo 10 miliardi di euro subito, come qualcuno ha detto. Ciò che chiediamo è sapere che tipo di risorse e con quali modalità verranno stanziate per capire tra cinque, dieci, vent’anni cosa ci ritroveremo».

Molto critico è stato poi l’intervento dell’assessore Gargiulo, del Comune di Sant’Agnello, che ha espresso diversi dubbi circa l’utilità dell’evento. «Al posto di perdere tempo in tavole rotonde – ha affermato Gargiulo – bisognerebbe continuare a stimolare le istituzioni ad un livello più alto. Noi possiamo parlare e sensibilizzare i cittadini e starvi vicini come amministrazioni, ma poco altro possiamo fare. Non c’è bisogno di chiedere a noi alleanze ora, poiché avete già tutto il nostro supporto. Bisogna impegnare il Governo nazionale a rispettare i proclami, poiché a L’Aquila bisogna fare qualcosa di molto più importante rispetto a quanto fatto finora».

L’intervento del vicesindaco stabiese Cannavale, invece, si è concentrato sulla «vicinanza» dei territori e sui ricordi asolescenziali di un sisma vissuto in prima persona. «Non possiamo non essere sensibili – ha detto Cannavale – visto ciò che abbiamo passato qui. Speriamo in un pronto ritorno alla normalità nei territori aquilani».

Padre Giuseppe De Gennaro (Foto Genny Manzo)

«E’ stato importante rendere partecipe la popolazione della penisola sorrentina della difficile situazione in cui vivono gli aquilani – ha affermato padre Giuseppe De Gennaro – affinché possa generarsi una sensibilizzazione nei confronti di una situazione ancora da risolvere».

Francesco Ferrigno

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