Lo ha detto il responsabile provinciale del Dipartimento pari opportunità de “La Destra”, Antonella Giglio.
“Lo stato in cui versa attualmente la periferia partenopea rappresenta quanto di peggio la politica del centrosinistra a Napoli e in Campania sia riuscita a produrre in questi quindici anni”, ha aggiunto la Giglio. “Mancano servizi, mancano infrastrutture, manca tutto; ci sono aree della città, e non solo Scampia, ma anche Barra, San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Piscinola, Chiaiano, solo per citarne alcune, che sono state abbandonate dallo Stato e che vivono una inconcepibile condizione di extraterritorialità. Sono quartieri ostaggio della criminalità organizzata, che grazie al traffico di droga ha creato una vera e propria economia parallela che azzoppa e dissangua quella legale”.
“A Scampia, sarebbe auspicabile un intervento deciso per la demolizione delle Vele e la ricostruzione dei rioni ghetto dove alligna ogni forma di piccola e grande devianza sociale, ma purtroppo tutto questo non basta. In quelle zone servono cinema, teatri, piscine, servono centri di aggregazione. Apprendo che la giunta Iervolino si è svegliata dal torpore in cui da mesi è caduta e applaude all’idea di ricostruire Scampia: bene, ma perché prima di impegnarsi in un’opera così mastodontica non ha pensato di pagare le bollette della palestra di Pino Maddaloni, che si trova proprio in quel quartiere? Perché non è intervenuta per soccorrere, con una spesa irrisoria, il campione che aiuta i giovani di strada a conoscere il valore dello sport in un territorio in mano alla camorra?”, si domanda la Giglio, che conclude: “La new town di Scampia può essere una soluzione, ma solo in un più ampio contesto di intervento sul tessuto sociale del quartiere”.