Ercolano: clan in crisi, nuova ondata di furti e rapine

Aumento esponenziale dei furti d’auto ad Ercolano: la causa di questa nuova ondata malavitosa sarebbe da attribuirsi, secondo fonti vicine agli ambienti investigativi, alla penuria di mezzi in cui verserebbero i clan della camorra attivi nella zona. Dopo i numerosi arresti eseguiti dai carabinieri negli ultimi mesi ad Ercolano le storiche fazioni malavitose degli Ascione-Papale e dei Birra sono state di fatto decimate: pochi “ras” in circolazione equivale negli ambienti della mala ad una scarsa quantità di denaro a disposizione del “sistema” per pagare gli “stipendi” agli affiliati e alle famiglie dei detenuti o per regolare gli onorari con gli avvocati impegnati a difendere gli imputati nei vari procedimenti penali. Associazione a delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’arma, estorsione, spaccio e detenzione di stupefacenti: questi alcuni dei principali reati contestati a pregiudicati storici che potrebbero alla lunga accettare di collaborare con la Giustizia proprio perché a corto di denaro. Questo spingerebbe le nuove leve a tornare alla “pirateria” spicciola, ovvero al furto d’auto e alla rapina pur di “sbarcare” il lunario e garantirsi agi e vizi a spese dei malcapitati di turno. Più volte le forze dell’ordine hanno evidenziato come proprio i giovanissimi boss della camorra siano assuefatti ad un tenore di vita altissimo, fatto di auto e moto di lusso, case faraoniche e festini costosissimi a base di sesso a pagamento e stupefacenti, nella maggior parte dei casi cocaina. “Siamo terrorizzati per i nostri figli – commentano i cittadini – che rincasando nelle ore serali potrebbero essere vittime di aggressioni o assistere a furti con drammatiche conseguenze. Sappiamo tutti ormai che questi delinquenti agiscono spesso sotto l’effetto di stupefacenti che ne amplificano enormemente la ferocia criminale. Più volte i mass media hanno riferito di come si possa ammazzare per un cellulare. Chiediamo al sindaco Vincenzo Strazzullo di attivarsi immediatamente alla costituzione di un tavole permanente di concertazione con le forze di polizia al fine di garantire controlli eccezionali in paese e tutelare l’incolumità di onesti contribuenti stanchi di sentirsi “soli” contro un nemico subdolo dalle capacità distruttive inimmaginabili”. Intanto i politici sembrano spariti: ad Ercolano si parla e si legge sui cartelloni riservati alla pubblica affissione solo di sagre e feste commemorative quando la città vive uno dei momenti più drammatici della sua storia. Mancanza di occupazione, malavita e scarsa scolarizzazione gettano Ercolano in un mare di guano dal quale la comunità vesuviana stenta ad uscire governata da amministratori troppo distanti dalla reale quotidianità.

Alfonso Maria Liguori

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