I proprietari di due fondi agricoli coltivati a canapa indiana sono stati denunciati ieri dagli uomini del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Napoli, intervenuti sul monte Faito, in una delicata operazione di controllo volta a smascherare chi c’è dietro le piantagioni illegali di cannabis indica. Il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, diretto dal Commissario Capo Marcello Russo, da giorni stavano perlustrando le zone boschive del Faito, alla ricerca di coltivazioni illegali di stupefacenti. Già nelle scorse settimane, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, diretti dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, hanno passato al setaccio gran parte delle aree boschive del Faito, rinvenendo decine di piantagioni di marijuana sparse ovunque sul “gigante verde”. Invece, gli agenti della Forestale partenopea hanno svolto un’attività parallela che ha riguardato una zona particolare di Monte Faito, a metà costa, circa 200 metri al di sotto del Piazzale dei Capi, proprio nel versante facente parte del Comune di Castellammare di Stabia. Dopo una serie di avvistamenti e pattugliamenti, gli uomini della Forestale sono riusciti ad accertare la presenza di due piantagioni di marijuana nella zona ma, per scoprire i responsabili, non sono intervenuti immediatamente. Grazie ad alcune fonti confidenziali, gli agenti partenopei avevano dunque la certezza della presenza di piantagioni illecite sul Faito anche su terreni privati. E la ricerca, portata avanti anche dal Nucleo Investigativo (N.I.P.A.F.), è terminata ieri mattina, con la scoperta dei luoghi prima, e poi dei responsabili, C.M. e G.B., entrambi denunciati a piede libero. L’identificazione dei proprietari è stata possibile sul momento con l’ausilio di strumentazione tecnologica in dotazione alla Forestale, che è risalita immediatamente ai proprietari dei terreni. Una volta individuati, la Forestale ha provveduto a sequestrare i terreni e le 300 piante di cannabis indica alte circa 2 metri. Il materiale è stato sequestrato, sottoposto a campionatura e parzialmente distrutto, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. «Il Corpo Forestale dello Stato di Napoli – afferma il comandante provinciale, Vincenzo Stabile – da sempre impegnato nella vigilanza e nel controllo della montagna, ha recentemente intensificato la sorveglianza delle aree in cui maggiori risultano i sospetti di coltivazione della canapa indiana, fenomeno collegato talvolta agli incendi boschivi, strumentali per liberare aree da destinare a tale illecito scopo». I controlli proseguiranno ancora in tutta la zona dei monti Lattari, a partire da Castellammare di Stabia e dal monte Faito, fino ad arrivare alle vicine colline di Gragnano, Lettere e Casola di Napoli, vero fulcro delle coltivazioni illegali di “erba”. Infatti, i carabinieri stanno continuando ad eseguire sofisticati screening del territorio e continui posti di blocco nelle principali strade dello spaccio, anche grazie alla collaborazione dell’esercito.