“Un quintale di farina oggi – denuncia l’ ex assessore alla provincia di Napoli Francesco Emilio Borrelli ed attuale commissario dei Verdi – è arrivato a costare 48 euro, due mesi fa veniva pagato 25 euro. Con questo ritmo il pane aumenterà del 40% in pochi mesi. Anche altri generi alimentari derivanti dal grano avranno prezzi molto maggiori in poco tempo. Parliamo della pasta ma anche della pizza”. “Se non ci saranno correttivi seri – continua Borrelli – i costi di generi di prima necessità, compreso il latte ( visto che anche le mucche hanno nella loro dieta mangimi lavorati col grano ), saliranno alle stelle. In questo quadro in provincia di Napoli rialzano la testa i panificatori abusivi con prezzi stracciati visto che stanno immettendo sul mercato pane realizzato con farine scadute, contaminate ( ad esempio levate del commercio perchè realizzate con grano pieno di pesticidi dannosi per la salute) o piene di OGM ( organismi geneticamente modificati ). Abbiamo calcolato che se il costo del grano resterà a questi livelli l’ aumento medio annuo a famiglia per il pane e il latte sarà mediamente di 475 euro”. “Siamo pronti a fare una manifestazione nazionale – continua Domenico Filosa, Presidente regionale dell’ Unipan ,l’ associazione dei panificatori campani – per farci ascoltare. Noi non vogliamo alzare i prezzi ma se nessuno si occupa di questo problema saremo costretti a farlo a tutto vantaggio degli abusivi. Nel solo mese di Agosto i Carabinieri hanno sequestrato oltre 90 forni abusivi e noi ne abbiamo segnalati 132 con presenze record in comuni come Caivano, Cardito, Afragola e addirittura con una realtà ben organizzata nel Rione Cesarea a Casalnuovo dove alcuni anni fa fu costruito un intero quartiere abusivo. Oggi in quella zona sono passati dalle costruzioni ai forni abusivi. Vorrei ricordare a tutti che un pezzo di pane venduto a prezzi troppo bassi e non tracciato potrebbe rappresentare un serio pericolo per la salute”. “Se il costo della farina resterà tale – conclude il pizzaiolo Gino Sorbillo, titolare della storica pizzeria ai Tribunali – purtroppo dovremo ritoccare in alto i costi della pizza, anche della Margerita. Sarebbe un vero peccato visto che è uno dei pochi alimenti popolari che ha resistito negli ultimi anni ai rialzi di prezzo”.
Gli incendi delle coltivazioni in Russia, la crisi internazione, le grandi speculazioni delle multinazionali potrebbero portare ad un aumento spaventoso, NEL GIRO DI POCHI MESI SE NON SETTIMANE, del costo di due materie prime come il pane ed il latte entrambe legate al GRANO. Infatti con il grano si produce sia la farina per il pane sia mangimi per le mucche. Dal 1 Luglio 2010 alla fine di Agosto 2010 il costo sul mercato di un quintale di farina è passato da 25 euro a 45/47 euro. Con questi aumenti, totalmente ingiustificati se non da motivi speculativi, nelle prossime settimane se non ci saranno degli abbassamenti di prezzo il pane aumenterà tra il 40% ed il 50% mentre il latte tra il 25% ed il 30%. Non c’è alcun motivo per cui l’ aumento della farina sia tanto sostenuto visto che ci sono riserve per circa 2 anni e che la Russia non ha mai fornito, se non in minima parte, l’ Italia che invece compra il grano dalla Francia. Secondo i compratori di grano la motivazione di tali aumenti ( il grano è passato nel periodo di Luglio/Agosto 2010 da 15 euro a 25/28 euro a quintale ) è esclusivamente legata ad una speculazione di mercato senza alcun problema legato alla produzione o alle riserve. In ogni caso se questi aumenti fossero confermati abbiamo stimato tra pane e latte un aumento medio annuo per famiglia tra i 455 ed i 520 euro senza calcolare l’ incidenza aumenti di TUTTI I DERIVATI DEL GRANO come ad esempio la PASTA. In Campania aumenti di questo tipo colpirebbero seriamente il 38% della popolazione e aiuterebbero fortemente il mercato illegale che è pericoloso e non tracciato ma assolutamente più competitivo nei prezzi.