E’ ciò che chiede formalmente il professor Antonio Ziino, giornalista stabiese di indiscusso spessore e autore di un centinaio di pubblicazioni di carattere storico, artistico e sociale, con un appello (lanciato in data odierna sul portale web liberoricercatore.it), rivolto principalmente all’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Ecco a larghe linee ciò che Ziino ha scritto nella speranza di poter sensibilizzare un vasto numero di lettori e soprattutto i tantissimi estimatori della pittura nostrana. “Il nostro illustre concittadino Giuseppe Bonito, sicuramente tra i migliori pittori del ‘700, trova sempre degno spazio nelle rassegne d’arte, che il Museo di Capodimonte, continua a dedicare con successo, a noti artisti. Per il quadro del suo programma di valorizzazione dei beni culturali, a tal proposito vorrei suggerire, all’attuale amministrazione comunale di Castellammare, di prendere in considerazione la possibilità di organizzare una retrospettiva delle opere di Giuseppe Bonito, un grande artista stabiese, che fu “Primo pittore di corte”, direttore a vita dell’Accademia del Disegno di Napoli (l’attuale Accademia di Belle Arti), e consigliere regio del Laboratorio degli Arazzi. Figlio di una numerosa famiglia (Bonito nacque a Castellammare il 1 novembre 1707), fu accolto da giovinetto nella celeberrima scuola dell’abate Solimena, una sorta di sodalizio formato dai migliori allievi del tempo. Giuseppe Bonito, nella sua lunga attività, fu insignito di onorificenze ambitissime che lo posero in una condizione di sovrana e pubblica considerazione, monopolizzando per molto tempo l’attenzione sia della corte, sia di privati collezionisti. Della vasta produzione di Bonito, molto è andato perduto. Nel 1935, a seguito di una lunga ricerca, il critico d’arte Roberto Longhi, attribuì a Gaspare Traversi una ventina di tele ritenute per molto tempo opere dell’artista stabiese (e anche in quell’occasione l’allora Amministrazione comunale non avvertì neanche la necessità di chiedere una revisione della ricerca con la consulenza di un perito-critico di parte, cosa che, comunque, si potrebbe sempre fare). Tuttavia, nella nostra zona si conservano sei tele: cinque nell’ex cattedrale di Vico Equense (di particolare interesse l’Annunciazione), e “La consegna delle chiavi a san Pietro”, in esposizione nella concattedrale di Castellammare di Stabia. Questa tela, molto bella, fu acquistata dal comune di Castellammare di Stabia, dietro le sollecitazioni di Domenico Morelli e Benedetto Croce che consideravano il Bonito una “vera gloria nazionale”. Ritornando all’idea di organizzare una retrospettiva, potrebbero essere ricuperate per l’esposizione moltissime tele, soprattutto custodite da privati, e le tante riproduzioni di affreschi esistenti un po’ ovunque, compreso il suo autoritratto custodito a Firenze”. La speranza di Ziino e della cittadinanza tutta, di vedere organizzata a Castellammare una mostra dedicata alle opere di Bonito, suo figlio illustre, viene quindi riposta nel saper fare e nell’operato dell’Amministrazione comunale, nella certezza che possa essere sensibile all’idea di dare nuovamente lustro ad uno dei maggiori pittori italiani del periodo settecentesco.
Maurizio Cuomo