Non solo marijuana, dalla canapa l’olio essenziale per i profumi francesi

Tra pochi giorni, nel comune di Acerra, prenderà il via un progetto destinato a rivoluzionare l’agricoltura campana. L’azienda agricola Romano Vicenza, l’Assocanapa (Coordinamento  Nazionale per la Canapicoltura), di cui è responsabile per la Campania il sig. Michele Castaldo, e l’imprenditore napoletano Enzo Parmiggiano, pianteranno su di un ettaro di terreno semi di canapa – certificati UE – da cui, fra quattro mesi sarà estratto olio essenziale che verrà venduto a una società produttrice di profumi di Grasse (comune francese della Costa Azzurra). Come racconta il sig. Parmiggiano «tutto è iniziato un po’ per caso, ho deciso di interessarmi alla canapa e di investire in questa filiera qualche mese fa quando ho constatato l’esistenza di una forte richiesta di oli essenziali, derivanti da questa pianta, proveniente dalla Francia dove vengono usati nella produzione di profumi. Ho deciso di contattare alcuni profumieri di Grasse: tra questi ce n’è stato uno che si è detto interessato all’acquisto delle essenze di canapa. Ne è nato un accordo commerciale». Castaldo, promotore del progetto e referente di Assocanapa per la Campania e la Calabria, spiega che «è la prima volta che in Campania si riesce ad attivare una filiera completa. L’intento di Assocanapa è creare un nuovo rapporto tra agricoltura e industria, in modo da favorire uno sviluppo sostenibile del territorio. Nella nostra regione è ancora viva la cultura legata alla canapa, che è rimasta nel DNA di donne e uomini che, nell’area nord di Napoli e in quella a sud di Caserta, hanno fatto sacrifici enormi per portare avanti questa coltivazione. Oggi la canapa rappresenta una fonte integrativa di reddito per l’impresa agricola. La canapa può alimentare tre distinte filiere industriali di trasformazione relative alla fibra, al canapulo e ai semi. Inoltre, è una valida alternativa alla filiera del tabacco che dal 2014 non riceverà più gli aiuti comunitari. Soddisfatto dell’iniziativa anche il Sindaco di Acerra Tommaso Esposito: «Il progetto intende recuperare un’antica produzione che ha caratterizzato la nostra città e le zone limitrofe fino agli anni ‘30 del secolo scorso. Il recupero di questa tradizione potrà aprire nuovi scenari attraverso l’uso della canapa nella produzione di prodotti agricoli “no food” e nel risanamento ambientale. Una filiera completa che può offrire agli agricoltori notevoli opportunità di sviluppo». Parole di elogio anche da Legambiente Campania che ha compreso l’importanza del tentativo di far ripartire in Campania la filiera di questa pianta preziosa, ma ingiustamente dimenticata, come chiarisce il Presidente Michele Buonomo: «È un importante segnale dell’esistenza di una rete fatta da imprenditori, ricercatori, amministratori e forze della società civile, consapevoli che il recupero dei saperi tradizionali in agricoltura, coniugato con l’innovazione scientifica e tecnologica, possa rappresentare una delle migliori soluzioni alla crisi economica, sociale e ambientale. Siamo convinti che si possa e si debba attribuire un ruolo importante al settore agricolo nell’azione di rilancio economico e occupazionale della regione, attraverso la messa a coltura di terreni sottratti ad altri tipi di speculazione. La canapa può avere diverse applicazioni, ma soprattutto può contribuire al riscatto ambientale del nostro territorio».

Ferdinando Fontanella


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