Inserimento lavorativo e tutela dei disabili. L’Ens Campania chiede l’applicazione dell’art .17 della legge 68/99 come ribadito recentemente dal Consiglio di Stato. In una gara d’appalto pubblico la presentazione della dichiarazione in materia di lavoro dei disabili costituisce un dovere dei partecipanti indipendentemente dalla sua specifica menzione nei documenti di gara – è quanto stato confermati da giudici – conferma Camillo Galluccio- presidente Ente Nazionale Sordi della Campania. Un dispositivo sinora inapplicato nella nostra regione- continua Galluccio che ci motiva a pretendere l’applicazione di questa importante tutela prevista dal legislatore e che consente di rivedere i concorsi pubblici e privati per garantire concrete opportunità di inserimento lavorativo per i sordi. «Le imprese, sia pubbliche sia private, qualora partecipino a bandi per appalti pubblici o intrattengano rapporti convenzionali o di concessione con pubbliche amministrazioni, sono tenute a presentare preventivamente alle stesse la dichiarazione del legale rappresentante che attesti di essere in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili, nonché apposita certificazione rilasciata dagli uffici competenti dalla quale risulti l’ottemperanza alle norme della presente legge, pena l’esclusione». Il Consiglio di Stato ha dunque sottolineato come alla norma in questione vada attribuito un chiaro contenuto di ordine pubblico, la cui applicazione resta svincolata dall’inserimento o meno di tale obbligo nelle disposizioni della lex specialis. Questa deve pertanto intendersi automaticamente integrata.
Questa interpretazione consente di raggiungere l’obiettivo della piena socializzazione dei disabili- dichiara Camillo Galluccio- che anche da vicepresidente Fand (la federazione delle associazioni di disabili) sta lavorando da tempo verso una necessaria e piena integrazione nel mondo del lavoro . La normativa citata – continua Galluccio – travalica i più ristretti confini dell’interesse alla regolarità e alla convenienza economica delle contrattazioni della pubblica amministrazione; la sua inosservanza non può quindi essere ritenuta sanabile come una mera irregolarità formale. Mi auguro- conclude il presidente Ens che la Giunta Caldoro metta mano con la nostra collaborazione ad una legge quadro che garantisca corsie qualitative per l’inserimento lavorativo dei disabili negli enti pubblici e le aziende private, è ora che l’amministrazione regionale dimostri di applicare pari opportunità e non mere concessioni che appaiono nella maggior parte dei casi, atti pietistici che nulla hanno a che fare con un moderno sistema di welfare ed inserimento occupazionale.