Gli aumenti sulla Tarsu hanno creato non poche polemiche in città. Ad occuparsi della vicenda è stata nelle ultime ore l’associazione “Città Viva” presieduta da Enzo Guadagno, che ha inviato una lettera al sindaco Luigi Bobbio, alla Giunta e ai consiglieri comunali.
Di seguito il testo della missiva.
Lo scorso anno in un comunicato in data 24 giugno 2009 questa associazione, in concomitanza con altre realtà associative, denunciava l’allora consiglio comunale per aver votato un bilancio che prevedeva gli aumenti della Tarsu di cui oggi paghiamo le conseguenze insieme agli aumenti previsti dalla legge per la mancata raccolta differenziata.
Tutto ciò proprio nel momento in cui la Corte Europea per i diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo, riconosceva ai cittadini campani un consistente rimborso a causa dei danni patiti nell’ emergenza rifiuti per il danno economico, biologico ed esistenziale subito dalla scorsa crisi rifiuti e chiedeva inoltre di individuare e punire patrimonialmente i responsabili del disastro.
Oggi, i primi a pagare tutto sono come al solito i cittadini che, mestamente, ma con infinita rabbia, andranno agli amati sportelli Equitalia a pagare le esose quanto ingiuste gabelle.
E i responsabili dove sono? Chi deve pagare con il proprio patrimonio questo disastro?
Dall’entrata in vigore del D.Lgs. n.22/1997 (Legge Ronchi) ,si sono succeduti sindaci, assessori al ramo, dirigenti nominati dalla politica nelle varie “Multiservice”, tutti profumatamente pagati con soldi pubblici per ottemperare alla legge e fare una corretta raccolta differenziata. 13 anni per il nulla. 13 anni buttati via e oggi ne paghiamo le conseguenze.
Mentre la Comunità Europea ci riconosce quali cittadini in disgrazia con un equo compenso, la politica ci risponde con un ulteriore aumento. Tutto questo mentre paghiamo per una raccolta differenziata che non si fa e che i cittadini vorrebbero fare ma che non fanno per evidenti deficienze degli amministratori.
Ma ci sono anche altre questioni in ballo che andrebbero discusse e spiegate ai cittadini. Attualmente, questo ingiusto balzello, viene pagato in base ai metri quadri e non in funzione delle persone che occupano un singolo appartamento con casi veramente eclatanti di salariati singoli o in coppia che a causa della metratura più elevata del proprio appartamento, pagano cifre esorbitanti.
Caso a parte inoltre, che non mancherà di suscitare numerosi contenziosi giudiziari, è quello della Tarsu applicata ai box auto e che alcune sentenze hanno giudicato illegittima.
Alla luce di tutto quanto su esposto e delle numerose proteste che arrivano alla nostra sede e a quelle delle Associazioni di volontariato che partecipano da tempo al progetto “ripubblicizziamo l’acqua”, chiediamo un incontro con la S.V. per discutere delle strategie che questa Amministrazione vorrà adottare per gli enormi problemi causati da queste bollette.
Questa città, già oberata da problemi come disoccupazione, emigrazione, povertà e invivibilità subisce ancora un durissimo colpo alla sua sopravvivenza.
Si resta in attesa di comunicazioni in merito. Distinti saluti,
Il presidente
Enzo Guadagno