Mancata stabilizzazione, precari Asl Na3 Sud oggi in rivolta

Sospensione del ticket per i farmaci e mancata stabilizzazione di tantissime figure professionali: per questi motivi il “Collettivo Operatori della Sanità dell’Asl Na3 Sud” ha organizzato per oggi alle ore 10 un presidio nei pressi della sede dell’azienda sanitaria al corso De Gasperi.

“Nel mese d’agosto appena trascorso – hanno fatto sapere i rappresentanti del Collettivo – un episodio incomprensibile per qualsiasi ragione umana, ha creato non pochi disagi a centinaia di lavoratori precarizzati destinatari, per legge, alla regolamentazione del proprio rapporto di lavoro presso l’azienda sanitaria locale.

Con un telegramma, giunto dopo una estenuante trattativa tra le parti (esponenti sindacali e vertici aziendali), si annunciava l’avvio del percorso di stabilizzazione di diversi precari di varie categorie (infermieri, tecnici, fisioterapisti), che da ben tre anni si battono per vedersi riconoscere la professionalità acquisita in decennali periodi di servizio sanitario regionale.

Era il 3 Agosto, quando in tanti raggiunsero la sede dell’Asl per dare la pronta disponibilità, e scegliere la nuova sede di lavoro. Chi dal posto prescelto per trascorrere le “instabili vacanze in famiglia”, chi dal nuovo posto di lavoro, sempre più precario (c’è chi lavora con contratti atipici, o peggio presso il privato convenzionato, talvolta a nero, senza alcun diritto), in questo caso costretti ad  abbandonarlo per firmare il nuovo contratto.

Il 6 Agosto la giunta regionale nomina i nuovi commissari ed a Castellammare arriva Vittorio Russo, che inaspettatamente blocca, sospendendo di fatto, il processo di stabilizzazione degli operatori precari che il suo predecessore Ernesto Esposito, qualche giorno prima, aveva avviato.

In quaranta avrebbero dovuto prendere servizio il 16 agosto, ma l’ azienda ha comunicato la sospensione della loro stabilizzazione a poche ore dall’ immissione in servizio “senza alcuna motivazione” specificano i sindacati. Questo è valso per i restanti operatori, raggiunti da un telegramma dell’azienda, che definisce “temporaneamente sospesa l’immissione in servizio” programmata, un vera doccia fredda per i precari, dopo un’estate di sudore e di tensioni.

Siamo stanchi di questi “comportamenti demenziali” dei vertici aziendali, di queste discriminazioni ingiuste e di questi giochi di potere. Andremo fino in fondo a questa vicenda che oltre a danneggiare numerose famiglie di lavoratori, mina sempre più un servizio sanitario pubblico essenziale per un utenza così vasta e già penalizzata da tagli di strutture già carenti sul territorio”.

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