Nel ribadire il sacrosanto diritto dei lavoratori termali a percepire la “giusta mercede” per il lavoro svolto con professionalità e dedizione, credo che sarebbe molto utile per tutti, politici ed addetti ai lavori, che si cominciasse a parlare con lealtà e chiarezza senza far ricorso ad artifizi di tipo strumentale. Veniamo ai fatti; non volendo tornare indietro di molto tempo basta far riferimento ad una data fatidica che va identificata con precisione nel mese di ottobre 2009. In quel tempo l’ancora asl na5 comunica agli amministratori di Terme di Stabia dei problemi attinenti sia la difficoltà del termale che quella della fisiokinesiterapia, problemi che una dirigenza attenta e risoluta avrebbe affrontato e risolto con immediata solerzia, anche in virtù del fatto che il sindaco dell’epoca era perfettamente integrato nel sistema di potere della sinistra che governava finanche i condomini nella regione campania. Di contro, Iovieno e Marasca, in ottemperanza a quello che era il piano di privatizzazione, successivamente e fortunatamente bloccato dalle prescrizioni prefettizie, non attivavano alcun meccanismo finalizzato a sbloccare la situazione di stasi, né tantomeno ad informare lavoratori ed addetti ai lavori del blocco del pagamento degli emolumenti dovuti dall’asl na5 a fronte delle cure erogate dallo stabilimento del solaro. A quanto pare, nel frattempo, il direttore generale, mentre i lavoratori erano collocati in cassa integrazione, pensava bene, attraverso una determina dirigenziale firmata da Iovieno, ad accrescere gli emolumenti annuali percepiti. Questo accadeva nel mese di novembre. A tutto ciò bisogna aggiungere che la Cgil, che nel periodo di febbraio 2009 caldeggiava per il contratto di solidarietà, non ha proferito parola alcuna avverso la verifica dei versamenti contributivi relativi ai periodi di Cigs degli anni 2006 e 2009. Nel nostro tempo, a seguito di una assemblea di lavoratori che spontaneamente hanno occupato nei giorni scorsi la stanza di Marasca, cavalca la tigre e si ricorda che alle Terme di Stabia 250 lavoratori non percepiscono retribuzione da tre mensilità. Un sindacato che si rispetti cerca di ragionare nell’interesse supremo ed unico dei lavoratori, avvia tavoli di contrattazione e di concertazione tutelando quella che rappresenta la materia prima per le maestranze, e nella fattispecie la materia prima è rappresentata dal lavoro, ossia la clientela. Provi il segretario regionale a dire tutta la verità ai lavoratori, chi è tenuto a pagare gli emolumenti è il responsabile dell’azienda, l’amministratore unico, mentre sarebbe interessante spiegare anche l’evoluzione che si è avuta nella sanità della nostra città. A gennaio 2010, per effetto dei guai ereditati dalla catastrofica gestione bassoliniana con il “sistema Romeo”, l’asl na4 e l’asl na5 sono state accorpate, né è nata l’asl na3. Con questa nuova strutturazione sono calati tutti i dirigenti dell’area Pomiglianese-Nolana alla conquista del territorio Torrese-stabiese-sorrentino, e gli uomini di Caiazzo ex consigliere regionale pd e convinto assertore del principio del “potere a tutte le latitudini”, attraverso il dott. Ciccone, ex amministratore locale bassoliniano dell’area nolana, sono approdati a capo del dipartimento della riabilitazione dell’asl na3. A sentire alcuni non avrebbe nemmeno i titoli conformi, visto che è stato anche avviato un ricorso avverso alla sua nomina, a ricoprirne l’incarico, e di certo non conosce la struttura del solaro, ma quello che rimane inquietante è lo squilibrio che di fatto si è verificato a seguito di tagli di com per i centri ricadenti nell’area della ex asl na5 mentre si nota un incremento per quelli ricadenti nell’area dell’ex na4. E’ chiara la strategia messa in campo dalla passata amministrazione per privatizzare l’azienda in condizioni di debolezza politica, economica e gestionale, resta comprensibile il disagio del segretario regionale rispetto all’assordante silenzio dell’organizzazione sulla gestione, e finanche sulla questione sicurezza aziendale, D.Lgs.81/2009, ha visto gli autonomi primeggiare a tutela dei diritti e della salute dei lavoratori. Il sindacato ad orologeria non paga, è come i supermanager delle Terme che non pagano gli stipendi ai lavoratori.
Antonio Carrillo
Consigliere comunale PdL