E’ trascorsa la quinta notte di ocupazione,e ci avviamo al sesto giorno di stazionamento al 3 piano della Direzione dell’Asl Na3 Sud.
Dalle 7 oltre quaranta tra inferieri tecnici e fisioterapisti, siedono davanti alla stanza del commissario straordinario Vittorio Russo.
Attendono risposte chiare in merito all’incontro con Caldoro che, come d’intesa dovrebbe avvenire in mattinata.
Se le risposte saranno vaghe o inconsistenti, proseguiremo la nostra protesta, forti delle ragioni che l’accompagnano e che vedono via-via il delinearsi di un disegno chiaro, preciso di sottrazione di diritti e di assistenza sanitaria per chi abita l’area in cui l’asl dovrebbe garantire servizi di qualità ed efficienti. E’ già pronta una lettera che invieremo ai sindaci dei comuni afferenti alla NA/3 sud, al presidente della regione ed al consiglio regionale (la bozza del testo in allegato). Una prima iniziativa a cui seguiranno altre da concordare e definire con realtà sociali solidali con la protesta (precari scuola, comitati di base e comunità locali).
La mobilitazione continua con fermezza e moderazione.
Anche se gli animi iniziano ad esasperarsi per il perdurare di una vicenda che stà vedendo impegnate persone con famiglie a seguito che da quasi una settimana attendono risposte per il loro futuro.
Ai sindaci dei comuni afferenti ai distretti
Oggetto: lettera aperta degli operatori sanitari e dei cittadini sulla problematica dei tagli indiscriminati di personale e servizi del settore sanitario della Campania.
Facciamo appello al vostro senso di responsabilità, quali primi cittadini con la veste di tutori della salute pubblica, che in ambito sanitario esercitate attraverso la conferenza dei sindaci, ed alla autonomia a voi riconosciuta, per testimoniarvi l’esperienza che da attori viviamo quando lavoriamo o ci rivolgiamo alle strutture adibite alla salvaguardia della salute individuale e collettiva.
Sperequazioni e discriminazioni sono all’origine di un disfacimento graduale dei servizi sanitari pubblici che garantiscono, secondo la costituzione, il diritto alla salute per ognuno.
Questo avviene, tra l’altro, in un’area tra le più vaste della regione, comprendente 56 comuni per un bacino di oltre un milione di abitanti.
E’ cronaca di questi giorni (ma gli episodi sono tanti e si manifestano da tempo e in vari ambiti) il disagio, i disservizi e il dramma che si affronta quando ci si rivolge (o si è dentro come chi lavora) presso le strutture sanitarie del nostro territorio, che siano presidi ospedalieri, distretti o ambulatori.
Uno scenario fatto di soppressione lenta e inesorabile di posti letto, di reparti e unità operative, di presidi di primo soccorso. Un “saccheggio” di quel sistema sanitario pubblico, bene comune, garanzia (se ben diretto) di prevenzione e cura della salute, oltre che risorsa economica.
Un aspetto della decadenza sociale che attraversa questa regione a cui fermamente intendiamo opporci. Un progetto scellerato, un “piano” avviato da tempo, mascherato da ristrutturazione della rete ospedaliera, concordato tra vertici regionali e governo nazionale, un “obbligo” per sanare il disavanzo, il deficit sanitario, provocato da una cattiva gestione ieri come oggi (il rinnovamento promesso dalla nuova giunta non si percepisce) del Servizio Sanitario Regionale.
Siamo Operatori/ci del comparto (ma vi sono anche segnali da parte di comunità locali, comitati di quartiere, come accade a Torre del Greco, allertati per la chiusura dell’Ospedale Maresca o a Pollena, preoccupati per la cessazione del servizio di Interruzione Volontaria della Gravidanza, prima, e del pronto soccorso poi), stanchi di subire questi deliranti provvedimenti decisi dall’alto, senza alcun coinvolgimento delle realtà locali, evidentemente sconosciute a chi ci governa.
La nostra è una testimonianza non nuova come non è attuale la consapevolezza delle difficoltà esistenti in una regione del Sud caratterizzata da un contesto sociale disgregato, dove la rappresentanza politica istituzionale, condizionata dalla recente crisi, si è indebolita, e la criminalità di ogni genere imperversa. La stessa che “sopprime” quelli che cercano di combatterla, che tentano di difendere beni comuni come l’ambiente, il territorio, i servizi, di far rispettare la legalità e i diritti dei cittadini.
Vogliamo opporci al declino che colpisce la già carente qualità della salute sui territori che popoliamo, ai profitti che voglio ricavare i “signori della salute” precarizzando i servizi e facendo ricadere gli sprechi nelle tasche dei contribuenti.
Siamo stanchi di sopportare disagi e sofferenze e per questo lo manifestiamo.
Da mercoledì 8 settembre, stazioniamo al 3° piano dell’edificio dove ha sede la Direzione Generale dell’ASL NA/3 sud, a Castellammare di Stabia.
Siamo in occupazione permanente preoccupati per il nostro futuro professionale e per la salute nostra e della cittadinanza, fermamente intenzionati a far valere i nostri diritti, ad arginare tagli di posti di lavoro e assistenza sanitaria.
Il nostro auspicio è quello di vedervi partecipi e solidali verso questa “battaglia di dignità”, qualsiasi sia la forma adottata per manifestarlo.
Collettivo Operatori Sanità Precari Asl Na3 Sud