Settimana ricca di veleni nella politica di Torre Annunziata. Dopo le tante decisioni non prese, c’è qualcosa che dal palazzo del comune sembra essere stato voluto con grande fretta: il licenziamento della segretaria generale, Maria Assunta Carmosino, che ha ricevuto la revoca, firmata da Starita, del suo incarico amministrativo. Dalle pagine di un noto giornale locale, la Carmosino ha considerato del tutto ingiustificata la scelta del licenziamento dalla segreteria del comune di Torre Annunziata e si è detta in attesa di dovuti chiarimenti.
Malgrado le tante pezze apportate al governo per permettergli di andare avanti, è ormai sempre più chiaro che il sindaco Giosuè Starita e collaboratori stiano cucendo strappi su uno straccio irrecuperabile.
I punti di rottura restano sempre gli stessi, perché dopo mesi non sono partite ancora reali iniziative. In primis resta la TARSU e le tante proposte (e basta) per ridurre una tassa sui rifiuti che è tra le più alte d’Italia. Si era parlato di sospensione delle ultime rate di pagamento; ma anche in questo caso forse si è aspettato che tutto finisse nel dimenticatorio invece di risolvere il problema.
A detta di alcuni politici dell’opposizione di sinistra (perché ormai molti partiti di destra sono confluiti nel governo) il “papocchio”, “governicchio”, o l’ultimo termine coniato dagli oppositori “il Frenkenstein di Starita”, sta soltanto aspettando la sua ormai prossima fine, avendo tradito le aspettative degli elettori torresi che avevano votato una coalizione di centrosinistra.
Resta poi ancora irrisolto il problema riciclaggio. Nei mesi scorsi era stato annunciato un radicale programma di ristrutturazione per permettere ai cittadini della città oplontina di adeguarsi agli standard di qualunque altro grande agglomerato urbano d’Italia; erano stati in questo senso approvati anche i primi punti del documento programmatico della neo giunta eletta poco prima dell’estate, ma niente da fare.
Gioacchino Iuzzino