Atrani: quinto giorno alla ricerca di Francesca. Il padre: “Mai più queste tragedie”

Ieri, quasi al tramonto, il secondo escavatore marino soprannominato “Pontone” aveva dato l’illusione ai tanti presenti sulla spiaggia di Atrani, per il quarto giorno di ricerche della povera ragazza dispersa, di aver trovato finalmente qualcosa di Francesca Mansi la 25 enne barista del bar “La Risacca” nella piazza della tragedia. Un pezzo di maglia pieno di fango, purtroppo, dopo che l’operaio incaricato per la verifica ha mostrato dal mezzo marino il pezzo di indumento al padre della ragazza dispersa che da 4 giorni è sul luogo ha fatto per l’ennesima volta “no” con il capo. Oggi si apre un quinto giorno di ricerche, quinto giorno che potrebbe essere l’ultimo. Infine alcune anomalie, verificate dai tecnici, stanno condizionando enormemente la ricerca del corpo di Francesca, da rilievi tecnici il fondale marino avrebbe accumulato dopo l’alluvione e per circa 1 km, 5 metri di fango, detriti e pietra pomice (caratteristica da queste parti). Ormai cercare Francesca è come cercare un ago in un pagliaio.

Stamattina, il padre di Francesca Mansi ha lanciato un appello dalle telecamere del tg5 alle istituzioni: “Fate in modo che non accadano più di queste tragedie”. Intanto le riprese andranno avanti ad oltranza (fino a ritrovamento della vittima) e starebbe arrivando a supporto dei due “Pontoni” già a lavoro, un terzo mezzo, un peschereccio.

Genny Manzo


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