“Barometro della solidarietà” Focsiv: il 44% degli italiani aiuta i meno fortunati

Disoccupazione, fame e pace nel mondo, terrorismo internazionale, violenza e sfruttamento dei bambini, tutela dell’ambiente, cattive condizioni sanitarie, catastrofi naturali, sviluppo dei Paesi poveri, tutela dei diritti umani, disponibilità energetica, crescita della popolazione incontrollata, analfabetismo. Secondo quanto emerso dai dati del Barometro della solidarietà degli italiani 2010 – l’indagine promossa dalla FOCSIV e condotta dalla DOXA finalizzata alla conoscenza delle tendenze della società italiana nel campo della cooperazione e della solidarietà internazionale – è questo il podio delle prime tredici grandi urgenze mondiali che secondo i cittadini italiani le istituzioni del nostro Paese dovrebbero affrontare prioritariamente.

Nonostante la crisi finanziaria ed economica, infatti, negli ultimi 12 mesi il 44% della popolazione adulta ha effettuato una donazione, ha versato somme o donato beni a favore di una causa di solidarietà privilegiando tra i potenziali destinatari delle oblazioni le Associazioni di volontariato e le ONG che, per la prima volta in dieci anni, superano in fiducia riscossa anche le organizzazioni internazionali, da sempre al primo posto in tale graduatoria.

Quanto agli aiuti ai Paesi poveri, come già emerso nell’edizione 2007 della stessa indagine, il 62% degli intervistati afferma che gli aiuti devono essere aumentati e per il 55% occorre farlo attraverso una riduzione delle spese militari.

Permane tra gli intervistati una forte consapevolezza delle difficoltà che sta attraversando il pianeta e in particolar modo la parte dei Paesi meno ricchi. Proprio questa consapevolezza fa registrare una delle più significative modifiche negli orientamenti degli italiani rilevati nella presente edizione del Barometro: l’importanza del lavoro come volano per il contrasto della povertà e lo sviluppo della pace.

Quanto alla presenza degli stranieri nel nostro Paese ben l’83% degli italiani la considera eccessiva, mentre una percentuale simile (il 78% del campione) ritiene che gli aiuti destinati ai Paesi di provenienza siano il mezzo più efficace per ridurre il flusso delle migrazioni verso l’Italia e la metà degli stessi intervistati (il 56%) ritiene gli immigrati necessari allo sviluppo economico dell’Italia.

Alla presentazione dei dati sono intervenuti Sergio Marelli, Segretario Generale della FOCSIV, il sociologo Valerio Belotti dell’Università di Padova, Maurizio De Paoli Caporedattore di Famiglia Cristiana, Antonio Papisca dell’Università di Padova e S. E. Monsignor Francisco Joao Silota, vescovo di Chimoio (Mozambico).

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