È stato un successo il Positano Myth Festival, che è terminato con l’invito a donare un contributo per Atrani, il paese della Costiera messo in ginocchio dall’esondazione del torrente Dragone. Una esortazione partita direttamente dal sindaco di Positano, Michele De Lucia, che ha anche ringraziato tutti i concittadini, che stanno contribuendo attivamente alle operazioni per liberare Atrani dal fango. La solidarietà, dunque, è stata in prima fila nella giornata conclusiva della manifestazione, che si è chiusa con il concerto del musicista coreano William Youn, presso la Fondazione Kempff. E, quindi, in tantissimi si sono riversati sulla Spiaggia grande, per assistere allo spettacolo organizzato per rendere omaggio alla tradizione e al mito della canzone napoletana. Non una festa ma, piuttosto, un invito ad amare e rispettare le tradizioni, che sono la cultura e l’anima del comprensorio amalfitano. E, in quel solco della tradizione, Sal Da Vinci, che ha dedicato la sua esibizione ad Atrani, si è reso protagonista di una performance veramente unica. Così è calato il sipario sul Positano Myth Festival, un grande contenitore di spettacolo, arte, danza, musica e cultura che ha visto importanti personaggi animare una manifestazione dedicata al Mito e all’eterna bellezza da coltivare come patrimonio imprescindibile del genere umano. Una kermesse unica nel suo genere, come ha sottolineato il direttore artistico, Manuela Rafaianni, che ha ripercorso le tappe di questa edizione. Una sorta di viaggio virtuale a ritroso, ricordando non le star che si sono esibite, ma gli autori delle opere rappresentante nel corso della rassegna, da Picasso a Nureyev, da Dostoyevsky a Ovidio, dai fratelli Grimm a Pavese, e ringraziato Cinzia Leone e Luciano De Crescenzo per lo straordinario lavoro volto a rendere accessibile a tutti lo studio del mito, e l’Università di Salerno per l’organizzazione del convegno inaugurale. Il Positano Myth festival, tuttavia, non è stato solo arte, musica, cultura e danza, ma anche buona cucina. I ristoranti e i bar della città verticale – da Montepertuso fino alla spiaggia di Laurito – hanno creato ricette legate alla tradizione del territorio e, attraverso un particolare studio, hanno ripreso alimenti cari agli antichi greci, realizzando piatti che hanno rapito gli occhi e il palato. Ma gli chef hanno dato prova di creatività anche nella scelta dei titoli: si è passato dai tentacoli di Maga Circe, al tortino di Omero al sogno di Zeus.