Sciopero Fincantieri: bandiere a lutto alla sede del Pd stabiese. Bobbio: “Regione sbaglia ad isolare i lavoratori”

Bandiere a lutto esposte all’esterno della sede del Circolo del Partito Democratico di Castellammare. Un gesto di solidarietà nei confronti dei lavoratori Fincantieri che questa mattina hanno subito le cariche da parte delle forze dell’ordine durante lo sciopero nei pressi di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania.

I Giovani Democratici stabiesi, inoltre, hanno fatto sapere che durante le iniziative previste nei prossimi giorni gli esponenti del partito porteranno il lutto al braccio.

Gli incidenti avvenuti questa mattina, a Napoli, a margine della manifestazione di Fincantieri non avranno alcun effetto negativo sulla ferma intenzione della mia Amministrazione di sostenere in ogni modo possibile e istituzionalmente congruo la legittima aspirazione dei lavoratori dei cantieri stabiesi alla stabilità dell’occupazione”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio. “Il lavoro a Castellammare, più che altrove, è bene primario, fattore di coesione sociale e di dignità civile e come tale lo difenderemo in ogni modo legittimo nell’interesse dei nostri concittadini. Oggi più che mai occorre che ciascuno mantenga la calma e la lucidità di scelte e comportamenti”, ha aggiunto Bobbio. “La legittima esasperazione e lo stato di tensione cui versano i lavoratori dei cantieri costituiscono più che idonea spiegazione e motivazione di quanto oggi accaduto a Napoli e gli incidenti non possono servire a cancellare la validità delle richieste dei lavoratori. La tensione e l’agitazione dei lavoratori anche stamattina hanno probabilmente generato momenti di confusione e incertezza, circa le modalità nelle quali declinare concretamente la manifestazione. Ma mi sento di escludere che l’intenzione consapevole degli stessi lavoratori possa mai essere stata quella di creare incidenti. Mi sento in obbligo tuttavia di chiarire a tutti, con grande fermezza e ad ogni buon conto, certo sin d’ora di trovare la più ampia e piena condivisione da parte degli stessi lavoratori, che l’esercizio di nessun diritto, anche del più sacro come quello al lavoro, può mai essere tutelato o può mai concretizzarsi in gesti di compressione degli altrui diritti e delle altrui libertà, o peggio ancora in gesti violenti. Condannare ed esecrare subito ogni forma di violenza o di sopraffazione dei diritti altrui deve essere un imperativo categorico sotto il profilo civile, politico e sociale. Devo tuttavia con grande chiarezza e certo dal punto di vista personale e politico di ottenere un immediato riscontro dichiarare sin d’ora di non riuscire a comprendere, ammesso che la notizia sia fondata, il rifiuto che il presidente Caldoro avrebbe opposto alla richiesta di incontro da parte dei lavoratori dei cantieri, incontro che – peraltro – avrebbe potuto essere delegato almeno in questa fase dallo stesso presidente ad un assessore o a qualcuno dei suoi validissimi collaboratori diretti. Mi sento di lanciare un accorato appello al presidente Caldoro affinché riveda questa sua posizione nei confronti di una richiesta di incontro che proviene da lavoratori, dipendenti peraltro di una grande industria nazionale che, per il solo fatto di muoversi in difesa del loro posto di lavoro vanno profondamente rispettati in una dignità che è loro e che nessuno può cancellare. Lavoratori cittadini inoltre di una città, Castellammare di Stabia, uscita da pochi mesi dall’oppressione di un coagulo di potere durato quindici anni e gestito dal centrosinistra, e oggi amministrata da un governo cittadino di centrodestra, governo cittadino che, convinto del forte e sincero sostegno del governo nazionale, di quello ragionale e di quello provinciale, ha subito iniziato a muoversi con iniziative concrete a sostegno dei lavoratori dei cantieri. Se la Regione isola oggi i lavoratori dei cantieri, rifiutando un incontro, rischia in questo modo di far apparire isolato anche il Comune di Castellammare di Stabia e io sono certo che così non è, forte delle già numerose e significative manifestazioni di vicinanza e di attenzione ricevute dallo stesso presidente Caldoro e dalla sua giunta. Allo stesso modo, è mia convinzione che anche l’amministrazione regionale campana, nel pieno esercizio delle sue prerogative politiche e istituzionali, possa e debba essere presente alla manifestazione del 21 settembre a Roma.

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