Erano più di 15 mila i pellegrini giunti a Pompei sabato scorso per il terzo pellegrinaggio “delle famiglie per la famiglia”, organizzato come sempre da Rinnovamento dello Spirito, anche quest’anno in collaborazione con: la Prelatura Pontificia di Pompei, l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, il Forum delle Associazioni Familiari, ed ha anche il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Famiglia e dei Comuni di Scafati e Pompei. Radunatisi a Scafati, i pellegrini hanno poi “marciato” su Pompei, dove sono stati accolti sul sagrato del Santuario di Pompei.
La famiglia sta attraversando una profonda crisi, sia di valori che di identità: questo il concetto intorno al quale si è incentrato il saluto dell’arcivescovo di Pompei, monsignor Carlo Liberati all’arrivo del pellegrinaggio “delle famiglie per la famiglia” promosso da Rinnovamento dello Spirito. “Oggi la famiglia cristiana ha detto il prelato – attraversa una profonda crisi spirituale. È la più grave crisi del nostro tempo insieme a quella dell’educazione. Il nostro tempo è malato e inficiato da culture utilitaristiche e di stretto interesse economico. È terribilmente cambiata la società, si sono trasformate le Istituzioni, è mutato il tipo di convivenza dell’uomo e della donna del nostro tempo. Dice un sociologo attento ed acuto che le mutazioni profonde del vivere sociale riguardano il matrimonio in modo dirompente.
“Il matrimonio afferma non è più l’obiettivo principale come era invece in passato: la costituzione di una nuova struttura familiare non è più considerato un fattore importante”. E ancora “Non si dà più la stessa importanza alla procreazione, alla natalità e ciò non dipende da un fattore economico perché è stato riscontrato che cala la natalità con l’aumento del reddito”.
L’Istituzione in piena crisi che è “la Famiglia” non è affatto curata dallo Stato per quanto invece si richiede anche da un punto di vista delle leggi a sostegno della maternità, dell’infanzia e adolescenza abbandonate, della fragilità delle giovani coppie, dell’insicurezza sociale in tanti settori dell’esistenza, del lavoro opprimente, quando c’è. Ma la famiglia vera non può esistere senza un profondo convincimento della sua “sacralità”: la vita appartiene a Dio e da Lui è protetta e difesa”.
Marco Pirollo