“Il rivolo San Marco – continua – riceve le acque del rivolo Vernotico che proviene da Gragnano, lo stesso riceve altre acque dal Comune di Casola di Napoli e Pimonte. Tutte queste confluenze hanno determinato un aumento eccessivo della portata del rivolo stabiese che, in occasione di piogge particolarmente consistenti, finisce per superare gli argini di oltre 10 metri e ciò avviene, in modo particolare, proprio nel punto di confluenza tra i medesimi corsi di acque, ovvero all’altezza della via passeggiata Archeologica”.
“Pertanto, la cosa che più preoccupa, riguarda la mancata ispezione del letto del rivo, al fine di verificare se ci sono stati danni, alle pareti e/o alla coperture. Questa, in particolare, è una attività che dovrebbe fare la Provincia di Napoli, quale ente gestore di tutto il rivo San Marco. Inoltre, detta attività si rileva doverosa anche in considerazione del fatto che su detto rivo, in parte, è stata costruita una strada che dal viale Europa arriva al rione San Marco. Strada che serve anche come evacuazione dello stadio Romeo Menti”.
“Ragion per cui – conclude Sicignano nella sua interpellanza – la cosa che più preoccupa gli abitanti che costeggiano il rivo San Marco riguarda: 1) sapere se le condizioni statiche delle paratie e della copertura sono idonee;
2) Se il rivo san Marco è in grado di sopportare, nonostante la chiusura della parte superiore, una eccezionale piena senza causare danni a persone e/o cose. 3) se personale della protezione civile stabiese ha ispezionato il rivo San Marco nella parte di coperta per verificare se ci sono stati danni. 4) Se è stata interessata la Provincia di Napoli su un eventuale sopralluogo all’interno dell’alveo”.