Operai in strada, operai sulle gru, operai che non accettano più compromessi in difesa del cantiere e del proprio posto di lavoro. I dipendenti di Fincantieri e dell’indotto sono scesi nuovamente in strada questa mattina intenzionati ad effettuare un presidio ad oltranza nei pressi dello stabilimento di via Duilio.
Lo sciopero proclamato dai sindacati ha coinvolto diverse centinaia di persone tra le quali anche i lavoratori che attualmente sono alle prese con una delle ultime commesse per la Fincantieri di Castellammare, il troncone di una nave.
La tensione, però, all’esterno della Fincantieri, tra gli operai, è palpabile. Le indiscrezioni sul futuro del cantiere, sospeso tra chiusura e riconversione, hanno creato un clima molto teso. Oltre, ovviamente, al triste epilogo della manifestazione tenutasi a Napoli nei giorni scorsi e conclusa con la carica della polizia. Tre lavoratori sono saliti su una gru per esporre uno striscione, e sono rimasti lassù per oltre due ore.
Nessun compromesso: questa sembra essere la parola d’ordine degli operai. Diversi gli esponenti politici che hanno cercato il dialogo con lavoratori e rappresentanti sindacali. Alcuni ci sono a malapena riusciti come i consiglieri comunali Anna Scevola, Antonio Pannullo, Francesco Iovino, Salvatore Vozza, l’esponente di SeL Andrea Di Martino e per ultimo il parlamentare europeo Andrea Cozzolino. Non è stato permesso di aprir bocca, invece, agli esponenti del Mpa Nello Cuomo e Angelo Marino.
Le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Failms e Ugl, unitamente alle Rsu Fincantieri di Castellammare hanno scritto una lettera ai sindaci del comprensorio torrese-stabiese, chiedendo “di intervenire con la dovuta determinazione per sollecitare un incontro con il presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro”.
“L’incontro – hanno fatto sapere i sindacati – deve servire a fare chiarezza sulle indiscrezioni apparse sul quotidiano “La Repubblica” nei giorni scorsi sulle prospettive del cantiere e sul futuro di circa 2mila lavoratori. Fare chiarezza, inoltre, su ciò che è accaduto venerdì a Santa Lucia contro i lavoratori che, democraticamente, chiedevano di essere ascoltati dal presidente. Le questioni dell’occupazione non possono essere trattate come fatti di ordine pubblico. Il sud non può perdere un solo posto di lavoro in più. I sindaci del comprensorio, la Provincia e la Regione hanno il dovere di stare al fianco dei lavoratori di Castellammare in lotta”.
Alle ore 17 e 30 è previsto a Palazzo Farnese l’incontro tra i capigruppo consiliari e l’amministrazione per fare un punto della situazione. Il presidio, come già detto, continuerà anche nelle prossime ore.
FraFree