Sorrento: ferisce un commerciante per difendere il marito. Denunciata la moglie del presidente del Ravenna

Il marito cade mentre fanno shopping, lei ferisce un negoziante. Prima della gara tra Sorrento e Ravenna, la moglie del presidente ravennate si rende protagonista di un episodio tutt’altro che felice. Il presidente Gianni Fabbri, infatti, è arrivato nella cittadina sorrentina con al seguito un bel gruppo di dirigenti e accompagnatori, tra cui la moglie Dea. La trasferta a Sorrento è l’occasione perfetta per fare anche un giro turistico. Passeggiando tra i vicoletti, proprio Fabbri sarebbe inciampato mentre entrava nel negozio di Giovanni Marino, venditore di souvenir sorrentini. Nasce una discussione, che la moglie del patron ravennate avrebbe interpretato male: in mano ha una busta con una bottiglietta di vetro che scaglia dietro la testa del commerciante. L’arrivo della polizia e la corsa in ospedale sono il preludio alla denuncia per la signora Dea. Il legale di Marino, Luigi Alfano, l’ha presentata in commissariato ed in Procura a Torre Annunziata. «Andremo fino in fondo – spiega l’avvocato Alfano – perché il mio assistito ha subito un trauma forte». Il commerciante sorrentino è stato medicato al vicino ospedale: sette punti di sutura alla testa e sette giorni di prognosi. Per la cronaca, la partita di Prima Divisione è stata vinta 3-2 dal Sorrento.

Questa, invece, la versione del patron ravennate: «Dall’avvocato ci andremo noi. E con le testimonianze di chi era con noi in quel negozio di Sorrento. Non è vero che sono inciampato entrando in un negozio di souvenir e che mia moglie avrebbe colpito in testa con una bottiglia un commerciante, che poi si sarebbe fatto ricoverare e avrebbe presentato denuncia. Io sono entrato nel negozio – spiega Fabbri – e ho chiesto il prezzo di un piccolo oggetto. Poi ho deciso di non farne più nulla. A quel punto sono stato prima apostrofato dal commerciante, poi spinto fuori dall’esercizio e di conseguenza sono caduto. Mia moglie Dea ha cercato di aiutarmi e di difendermi. In mano non aveva nessuna bottiglia, ma solo una piccola bottiglietta di profumo che avevamo acquistato per una conoscente. Tutto questo è accaduto davanti a testimoni».

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