L’antica arte del corallo fa la sua comparsa sui francobolli da 60 centesimi. Della serie “Made in Italy” fanno parte anche due francobolli celebrativi del centenario dell’Alfa Romeo. Rappresentazioni dell’operosità del nostro paese apprezzata in tutto il mondo.
Per il gioiello-scultura di Torre del Greco, la speciale commissione delle Poste Italiane ha scelto il bozzetto di Maria Carmela Perrini che illustra un ramo grezzo di corallo rosso del Mediterraneo e un particolare di un bracciale con incisione di volti femminili, risalente alla fine del XIX secolo e stampato in quattro milioni di copie. Giovedì 30 settembre, annullo speciale all’ufficio postale di Torre del Greco.
Per la fabbrica di automobili le due emissioni, un ideale viaggio tra passato e futuro, la prima vettura realizzata dall’Alfa Romeo “24 HP 1910” e il nuovo modello Giulietta che si ispira all’auto prodotta negli anni cinquanta. Due milioni di esemplari per ciascun francobollo del valore di 60 centesimi ognuno. Per la celebrazione del centenario festeggiamenti e visita al Museo storico, nel centro direzionale di Arese. Un excursus tra oltre 100 autovetture con pezzi unici, modelli da corsa, prototipi, concepì cars, fino per le leggendarie vincitrici delle Mille Miglia come la “6C 1750 Grand Sport” di Tazio Nuvolari, le mitiche “8C” carrozzate da Touring e l’”Alfetta 159” da Grand Premio, campione del mondo di Formula 1.
Testimonianze dell’arte incisoria del corallo sono presenti nel Museo Archeologico di Napoli con la celebre Tazza Farnese, raffigurante l’allegoria della fertilità del Nilo e i medaglioni marmorei di Donatello nel cortile di Palazzo mediceo. Qualche tempo fa, al largo di Pantelleria è stato trovato un relitto di una barca attrezzata per la pesca del corallo, si fa risalire all’IV sec. d.C.
Gli abilissimi maestri della cittadina torrese, servendosi di lime, bulini e archetti riescono a produrre autentici capolavori non solo dal corallo ma anche dalla madreperla, corniola e dall’avorio. Dalle collane agli orecchini, agli anelli, alle spille, ai bracciali. L’incisione di cammei su conchiglia ha origini antiche. L’ottanta per cento della produzione mondiale proviene dalla cittadina alle falde del Vesuvio, in parte trasferita a Marcianise. I cammei si ottengono da alcune particolari conchiglie come la Cassis Madascariensis meglio conosciuta come sardonica che possiede un doppio strato, all’interno e di colore marrone bruno, è perfettamente bianca e compatta sulla superficie.
Per i collezionisti altra sorpresa, su carta fluorescente, l’emissione per il 150 anniversario della nascita di Joe Petrosino, in quattro milioni di esemplari. Sulla sinistra la foto del mitico poliziotto e sullo sfondo il Ponte di Brooklyn e la statua della libertà.
Nel corso dei secoli il corallo è stato considerato non solo pietra preziosa ma anche medicinale, amuleto, moneta. In India è usato come ingrediente per una miscela afrodisiaca: la “Kusta”, a base di miele, mentolo, spezie varie e corallo polverizzato. Nel Seicento l’Italia ebbe una notevole importanza nella trasformazione di questo prezioso materiale appartenente al regno animale, soprattutto in opere di decorazione mista. Chi poteva sospettare che un ramoscello raccolto in fondo al mare fosse di origine animale? Fu Henry Lacaze-Duthiers, nel 1864 a collocare, dopo anni di diatribe, il corallo in questo misterioso mondo.
La preziosa piantina per la sua bellezza, per le leggende legate ai suoi poteri, per la difficoltà di raccoglierla, ha sempre avuto un prezzo elevato. Il corallo più comune è quello rosso; più prezioso è color rosa o bianco. Quello di buona qualità deve essere compatto. Senza forellini o lesioni. Il colore deve essere quanto più uniforme possibile.
In genere sono le donne ad indossare monili di corallo. In alcuni paesi africani sono, però soprattutto gli uomini a farne sfoggio. Il re del Benin, nel 1979, durante la sua incoronazione indossò un abito di 40 chili di coralli lavorati a Napoli 300 anni prima.
Gli americani adorano le conchiglie scolpite, come ogni oggetto artistico italiano che ha qualche suggestione classica. Lo stesso dicasi degli inglesi. Con tedeschi e giapponesi il discorso diventa forse più qualificante, hanno un senso innato del bello classico. L’oro rosso, un mercato in espansione verso Paesi emergenti come India, Cina, Emirati arabi. Un monile lavorato e pescato in fondo al mare può costare oltre cinquantamila euro.
La storia della pesca e della lavorazione del corallo risale all’età preistorica. Le prime notizie si hanno intorno al 1400, quando la pesca era praticata da “umili pescatori con ardimento da giganti”, che per difendersi dai pirati, nel 1639 fondarono la società di mutuo soccorso “Il Monte del marinaio”. Uno studioso aggiunge che Carlo III di Borbone nel 1739 trasformò la Società in Codice corallino.
Mario Carillo