Tavolo a Roma sulla Fincantieri di Castellammare, Bobbio: “Governo e azienda lavorino per difendere produzione e posti di lavoro”

“L’amministrazione comunale, da me guidata, è e sarà ferma sulla difesa del cantiere e dei lavoratori. Per parte mia, scelgo convintamente di restare al fianco degli operai, chiedendo con forza che il nostro cantiere venga immesso nuovamente, a pieno regime, nel ciclo produttivo di Fincantieri”.

Lo ha dichiarato il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, partecipando questa mattina, a Roma, al convegno nazionale sulla cantieristica organizzato da Fim, Fiom e Uilm.

“Il cantiere, è purtroppo noto, è al centro di una crisi produttiva, legata in primo luogo a difficoltà di carattere strutturale: manca il bacino di costruzione e le navi vengono varate ancora con il sistema dello scivolo. Questo condiziona la tipologia di commesse ottenibili e il sistema della concorrenza sia a livello nazionale che internazionale. Piuttosto che lanciare a freddo ipotesi fantasiose circa misteriosi disegni di riconversione, sarebbe utile a tutti – Fincantieri in testa – riflettere insieme su questi dati oggettivi, lavorando per il riallineamento del cantiere ai livelli di competitività nazionale e internazionale e puntando, soprattutto, a incrementarne le caratteristiche tecniche”, ha aggiunto Bobbio.

“Del resto, allo stato, l’unica soluzione possibile, sia come obiettivo immediato che come obiettivo di medio e lungo termine, è portare più lavoro al cantiere di Castellammare di Stabia. Nell’immediato, in maniera compatibile con l’attuale infrastruttura tecnica; nel medio e lungo termine realizzando il bacino di costruzione. È quindi indispensabile che si ponga mano, con l’accordo di tutti, a ridistribuire in maniera più equa il carico di lavoro di Fincantieri. Chiediamo con forza che, da questo momento in poi, nell’accordo tra sindacati, parti pubbliche e amministrazione del Gruppo, non si realizzi più una sola nave che non veda uno o più tronconi di essa affidati al cantiere di Castellammare o che, quando le sue dimensioni siano compatibili con l’attuale struttura tecnica del cantiere, si decida di realizzarla proprio da noi”, ha continuato il sindaco di Castellammare.

“Questo ce lo devono, tutti, per la nostra storia e per le capacità delle nostre maestranze. Quello che non consento è che qualcuno possa solo ipotizzare di arrendersi, senza neanche aver tentato di percorrere tutte le vie necessarie o utili al rilancio del cantiere. Per fare questo, Castellammare deve rientrare in un piano strategico per la cantieristica che sia elaborato da Governo, Regione, Enti locali e Fincantieri. L’ultima cosa di cui ha bisogno il cantiere di Castellammare è una ipotesi fumosa, vaga, e che punti direttamente alla chiusura e ad una sua pur teorica, fantasiosa ed ipotetica riconversione, di cui non è dato conoscere neanche quale sarebbe la prospettiva occupazionale”.

“Va detto, con forza, che se oggi, dopo un periodo di disagi e sofferenze dal punto di vista dell’utilizzo della struttura, esplode una crisi allo stato ancora mediatica ma che può avere conseguenze sociali devastanti, questo si verifica perché per troppo tempo, negli anni scorsi, chi doveva essere serio ed operativo sul piano del rilancio infrastrutturale del cantiere ci ha scherzato sopra sulla pelle dei lavoratori e della città”, ha rilevato il sindaco.

“Negli ultimi anni, infatti, troppi tra Regione Campania, Governi ed Enti locali si sono baloccati con discettazioni sul bacino di costruzione senza neanche un euro che fosse messo a reale disposizione del progetto, ancorché se ne fosse a suo tempo millantato da parte della giunta Bassolino il finanziamento, che in realtà non c’è mai stato. Questa discussione teorica e accademica, senza nessun carattere di concretezza, ha tuttavia prodotto delle forti aspettative la cui frustrazione oggi genera rabbia. Chiederò, oggi stesso, per iscritto, all’amministratore di Fincantieri, per quel che è la mia parte e in attesa del tavolo nazionale, un tavolo tecnico-programmatico ad horas, al quale siedano Fincantieri, Regione Campania e Comune e sul quale Fincantieri delinei innanzitutto un concreto piano strategico per Castellammare e per il suo rilancio. Nel frattempo, chiedo con forza al Governo e all’Azienda, ciascuno per la sua parte e per accompagnare questa dura fase di crisi verso la sua auspicabile conclusione, che il primo ponga subito termine all’iter procedurale per bandire la gara per la costruzione dei due pattugliatori della Capitaneria di porto, con la firma da parte del ministro Tremonti del relativo decreto di ripartizione dei fondi, che già si trova sul suo tavolo di lavoro, e che la seconda dia immediatamente corso all’equa ripartizione delle commesse che coinvolga anche il cantiere di Castellammare di Stabia”.

“È un segnale di grande importanza e di grande attenzione la presenza, qui, oggi, a quest’importante convegno, dell’assessore Vetrella, anche in rappresentanza del presidente della Regione Campania, on. Stefano Caldoro, nella convinzione, condivisa, che per il rilancio del cantiere di Castellammare ciascuno deve fare la sua parte e che il piano strategico deve partire da Fincantieri come piano industriale serio, ma deve anche essere condiviso e sostenuto da un piano strategico nazionale della cantieristica e da un forte intervento regionale. L’incontro di oggi, del quale e per il quale ringrazio le organizzazioni sindacali, è stato strutturato in un momento antecedente ai fatti delle ultime ore e ipotizzava di muoversi in uno scenario, qual era ieri, certamente difficile ma non angosciante.

Dopo la notizia riportata dal quotidiano ‘la Repubblica’, sabato scorso, l’incontro odierno assume un ruolo e una tempestività eccezionali, in maniera direttamente proporzionale allo scenario apocalittico che, purtroppo, si è improvvisamente aperto per Castellammare di Stabia. Uno scenario apocalittico che rifiutiamo, che combattiamo e che riguarda non solo i dipendenti di Fincantieri, ma anche le centinaia di lavoratori dell’indotto, con il rischio di portare la crisi, se si dovessero avverare le fosche previsioni, anche alle città e ai paesi vicini a Castellammare di Stabia, dalle quali provengono molti dei lavoratori coinvolti, specialmente, nell’indotto”, ha concluso il sindaco, Luigi Bobbio.

L’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella, ha partecipato oggi a Roma all’iniziativa sulla cantieristica navale organizzata dalle segreterie nazionali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, nel corso della quale si è discusso anche della situazione della Fincantieri di Castellammare di Stabia.

“Ho voluto partecipare alla riunione – ha dichiarato l’assessore Vetrella – per testimoniare l’attenzione della Regione Campania sul futuro di una realtà storica e di un comparto strategico per il nostro territorio. Assieme alle altre Regioni coinvolte seguiremo l’evolversi della vicenda, che in nessun caso può e deve penalizzare i lavoratori e le loro famiglie, soprattutto in un momento di crisi economica generale come quello che stiamo attraversando particolarmente in Campania. Auspico che Governo e Azienda trovino attraverso un tavolo congiunto la soluzione migliore per rilanciare la produzione e difendere i posti di lavoro”.

“La numerosa partecipazione delle istituzioni – ha dichiarato Giuseppe Terracciano segretario generale Fim-Cisl di Napoli – al convegno promosso dal sindacato nazionale  Fim-Fiom-UIlm svoltosi oggi a Roma, è sicuramente un fatto di rilevanza straordinaria. Ci aspettiamo come Fim di Napoli di ricevere attraverso i partecipanti interventi  sul  Governo e regione Campania per rilanciare con politiche di sostegno il cantiere di Castellammare. E che Fincantieri mantenga  impegni tesi a salvaguardare i livelli occupazionali e rilanciare il sito produttivo e l’indotto partenopeo. Apprezziamo la convocazione al Ministero, ma non è sufficiente a placare gli animi dei lavoratori. Occorrono risposte concrete”.

FF

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