No alla chiusura di Fincantieri a Castellammare. Lo hanno ribadito nuovamente stamattina le almeno duemila persone che hanno partecipato al corteo partito da piazzale Amendola. Operai, disoccupati, studenti, consiglieri comunali, commercianti e associazioni hanno sfilato al fianco di Fincantieri per scongiurare l’incubo di chiusura del più antico stabilimento cantieristico navale ancora in attività. In testa al corteo gli operai del Cantiere, seguiti dagli studenti e da un nutrito gruppo di consiglieri comunali di ogni colore politico. Dal mondo delle associazioni e dai partiti non presenti in Consiglio è arrivata una risposta importante. I manifestanti sono partiti poco prima delle 10:30 da piazzale Amendola, percorrendo via Acton fino a Pozzano. Dopo una breve sosta per ricompattare il gruppo, il corteo è proseguito lungo la statale sorrentina in direzione Castellammare, per poi scendere lungo via Vecchia Pozzano e raggiungere prima via Duilio, dove si trovano i cancelli di Fincantieri, per poi concludere a Palazzo Farnese. Al grido di “lavoro, lavoro”, le tute blu stabiesi hanno manifestato, accompagnati da una folta rappresentanza del Comitato Operai Stabiesi, ma anche dagli operai Avis, da una delegazione di lavoratori delle Terme (da 4 mesi senza stipendio) e della MeridBulloni. Tra gli striscioni presenti, anche quelli dell’Ascom e del Centro Laser, mentre si faceva notare anche un cartellone dei commercianti di via Brin. Presenti anche i pensionati Fincantieri e l’associazione “Il Sorriso”.
Il sindaco Bobbio ha raggiunto il corteo verso la fine, accompagnando gli operai fino a Palazzo Farnese. Lì è in corso un dibattito con i sindacati e con il vescovo di Sorrento, Felice Cece.
Il sindaco Luigi Bobbio ha preso il microfono e parlato alla folla: «Sono orgoglioso di rappresentare la città di Castellammare, i cui operai stanno portando avanti un percorso lineare e trasparente in difesa del proprio posto di lavoro. Il Cantiere di Castellammare è una grande realtà in una grande città, lo difenderemo a tutti i costi. Sono al fianco dei lavoratori Fincantieri». Dal canto loro, i lavoratori hanno assicurato di volere difendere con i denti il proprio posto di lavoro. «Non abbiamo paura di nessuno, siamo pronti a fare la concorrenza anche ai cinesi. Il Cantiere di Castellammare va difeso». Infine, il vescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Felice Cece, ha riconosciuto che «tra i diritti fondamentali dell’uomo c’è il diritto al lavoro». Poi ha fatto un appello agli operai: «Il dramma del lavoro non si muti in tragedia. Vi invito a raccogliere il monito di Giovanni Paolo II, durante la sua visita ai Cantieri di Castellammare: non fatevi vincere dal male, ma vincete il male con il bene».