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Sant’Agnello: bombe in spiaggia, arrestato il responsabile

A seguito di un’intensa e defatigante attività di polizia giudiziaria, coordinata da questa Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dr. Diego Marmo, e coordinata dal Procuratore Aggiunto, dr. Raffaele Marino, gli Uffici investigativi di stanza nella Penisola Sorrentina della Polizia di Stato, Commissariato di P.S. di Sorrento, diretto dal dr. Antonio Galante, e della Compagnia Carabinieri di Sorrento, comandata dal Capitano Massimo De Bari, ha consentito di raccogliere elementi sufficienti a carico di un cittadino della penisola residente in Sant’Agnello, che durante l’estate a partire dal 16 agosto ha destato allarme e terrore nella popolazione annunciando scoppi di bombe, e piazzando degli ordigni rudimentali sulla spiaggia di Meta di Sorrento. In relazione agli elementi raccolti, che hanno avuto il loro culmine nella giornata di giovedì 23, dove a seguito di una capillare perquisizione domiciliare a carico dell’indagato Giovanni Gargiulo, 42 anni, che consentiva di raccogliere ulteriori elementi a suo carico, questi vistosi ormai scoperto, con l’assistenza dell’avvocato di fiducia, rendeva dichiarazioni confessorie sulla propria colpevolezza dinanzi alla P.G. operante ed al sostituto Procuratore titolare dell’indagine, che convenuto sul posto al termine dell’interrogatorio, lo sottoponeva a Fermo del Pubblico Ministero, disponendo la traduzione dell’arrestato presso il carcere di Poggioreale, in attesa dell’interrogatorio di convalida dinanzi al G.I.P., avvenuto nell’odierna mattinata, ed all’esito del quale il GIP presso il Tribunale di Torre Annunziata, dr. Claudio Marcopido, ha emesso ordinanza di custodia cautelare per i reati di porto e detenzione di materiale esplodente. Nel dettaglio si può riferire che la Polizia Giudiziaria, che, per la prima volta su indagini così complesse, operava in perfetta sinergia tra Polizia di Stato e Carabinieri, dividendosi i compiti di osservazione, pedinamento e attività tecnica, coordinata dalla procura di Torre Annunziata, a seguito dei ritrovamenti di ordigni esplosivi sulla spiaggia di Meta e successivamente dello scoppio di varie bombe carta nei Comuni della Penisola Sorrentina, dopo aver battuto varie piste investigative, si indirizzava nel giro di una settimana su quella ritenuta più attendibile.

Con il metodo investigativo più antico, ovvero la conoscenza del territorio, a seguito di un attento screening di tutti i soggetti potenzialmente capaci di costruire certi strumenti d’offesa, s’individuava la personalità di Giovanni Gargiulo, nato a Vico Equense, il 29.03.1958, e residente sui Colli di Fontanelle in Sant’Agnello, come altamente compatibile con il profilo soggettivo di un individuo, non affidabile che avesse dimestichezza con ordigni esplosivi e cominciava una costante opera di pedinamento a suo carico a mezzo della P.G. operante con l’ausilio di strumentazioni tecniche per l’osservazione e l’ascolto di ultimissima generazione info investigativa.

A supporto della bontà della tesi investigativa si riporta la peculiarità che Gargiulo oltre ad avere già precedenti di polizia e penali, anche specifici essendo stato denunciato per il possesso di “bombe carta”, in passato perse due falangi della mano sinistra, proprio a causa del maneggio di polvere pirica e bombe carta.

L’attività costante di osservazione e pedinamento portava finanche la P.G. ad individuare gli spostamenti di Gargiulo per approvvigionarsi del materiale esplodente a acquistato in Napoli, ma le esigenze probatorie ed investigative facevano si che con il conforto della Procura non si procedesse a suo carico, ma lo si seguisse con la tecnica del pedinamento concentrico al fine di monitorare il più possibile i suoi movimenti senza pregiudicare l’incolumità e la sicurezza della popolazione.

Anche quando Gargiulo effettuava una serie innumerevole di telefonate allarmistiche a strutture recettive della Penisola, la P.G. era in gradi di attenzionare il soggetto, ma non lo fermava per verificare il suo comportamento a seguito dei doverosi interventi effettuati dalle forze dell’ordine presso le strutture coinvolte. Infine Giovanni Gargiulo risulta, altresì, indagato per il reato di procurato allarme e si è inattesa delle risultanze del R.I.S. dell’Arma dei Carabinieri per verificare la potenzialità lesiva degli ordigni repertati al fine di valutare l’opportunità di contestare anche il reato di tentata strage. In conclusione si può solo aggiungere che la fattiva collaborazione delle FF.OO. delegate, con il contributo nel coordinamento di questa Procura, hanno consentito, in appena un mese, di trarre in arresto e rendere inoffensiva una personalità dalla grande pericolosità soggettiva e sociale, in quanto per stessa ammissione dell’individuo, se questi non fosse stato fermato dagli inquirenti avrebbe proseguito nella sua opera destabilizzatrice e criminosa, semplicemente per il solo “gusto di farlo”, con ciò mettendo davvero a serio rischio l’incolumità indistinta della popolazione della Penisola Sorrentina.

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