Caos alla Fincantieri di Castellammare: questa mattina, mentre all’interno dello stabilimento di svolgeva il consiglio di fabbrica delle Rsu, centinaia di lavoratori sono partiti da via Caio Duilio per andare a bloccare il traffico sulla statale sorrentina.
I dipendenti, infatti, hanno maturato una spaccatura con i sindacati che secondo alcune indiscrezioni domani avrebbero intenzione di fermare lo sciopero-presidio a seguito delle rassicurazioni scaturite ieri dal vertice di Roma tra Fincantieri e sigle sindacali.
Una ipotesi per nulla condivisibile dagli operai, soprattutto se si pensa che venerdì è prevista la partecipazione a Roma di una larga parte di lavoratori di Castellammare.
Le tute blu hanno bloccato la statale sorrentina per circa un’ora prima di ottenere un incontro con il prefetto di Napoli Di Martino per le 15 di oggi pomeriggio.
“E’ vero che l’azienda ha affermato che manterrà attivi gli stabilimenti con gli attuali livelli occupazionali – ha affermato Armando Uvale presidente del “Comitato Operai Stabiesi” – ma ci troviamo di fronte ad un controsenso, poiché allo stesso tempo l’ad Giuseppe Bono ha spiegato che senza il bacino di carenaggio non potrà mandarci navi da costruire. Siamo stanchi di giri di parole e comunicati vuoti. Se i sindacati dovessero ritirare lo sciopero venerdì si troveranno a partire alla volta di Roma con due autobus in meno”.
Il consiglio comunale di Castellammare di Stabia, convocato in seduta straordinaria ieri sera, 27 settembre, alle ore 19, ha approvato all’unanimità il documento “Problematica Fincantieri” e la proposta di istituzione di una commissione speciale di studio “Crisi lavoro”.
Questo il testo del documento.
“Il Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia, preoccupato per la gravissima crisi occupazionale che coinvolge il territorio stabiese, respinge con fermezza la paventata chiusura della Fincantieri.
Il cantiere rappresenta per la nostra città un patrimonio storico, tecnologico e produttivo. Il presunto piano industriale pregiudica definitivamente il cantiere di Castellammare di Stabia con la conseguente paralisi industriale ed occupazionale.
Il piano – così come predisposto – è in chiara violazione degli accordi sottoscritti con il Ministero per lo Sviluppo Economico il 18 dicembre 2009.
Accordi che impegnavano Governo, Fincantieri e Regione a mettere in campo diverse iniziative e azioni tese:
• A rilanciare la cantieristica;
• A salvaguardare in particolare il cantiere di Castellammare anche attraverso la realizzazione di un bacino di costruzione.
Nel Protocollo del 2009 il Governo si impegnava:
• ad assicurare il necessario sostegno finanziario alle iniziative commerciali di Fincantieri, con riguardo alle commesse provenienti dai mercati internazionali emergenti che possono alimentare in modo significativo l’attività industriale italiana, tanto da rendere operativi, già dal gennaio 2010, i programmi delle Capitanerie di Porto,
• di accelerare altresì la fornitura di una unità di supporto logistico e di una unità multiruolo per la Marina Militare e la Protezione civile,
• a favorire la costruzione di piattaforme galleggianti quale soluzione flessibile per far fronte all’emergenza carceraria,
• a far sì che il trasferimento della Tirrenia alle Regioni fosse opportunità di rinnovo della flotta traghetti,
• a sostenere a livello europeo il programma di rinnovamento dei mezzi navali per il trasporto merci e passeggeri.
Oggi invece si prevede il ridimensionamento della cantieristica italiana e la chiusura del cantiere di Castellammare di Stabia.
In città si aggira lo spettro della più grave crisi occupazionale mai verificatasi.
Si respira un clima di palpabile tensione.
Castellammare di Stabia vive drammaticamente le conseguenze della crisi economica: centinaia di lavoratori in cassa integrazione tra dipendenti diretti e dell’indotto.
Sulla difesa del cantiere navale e dell’apparato industriale Castellammare di Stabia è unita.
L’Amministrazione e il Consiglio Comunale sono stati sempre vicini alle battaglie dei lavoratori, nella piena consapevolezza che Fincantieri rappresenta l’ultimo insediamento industriale di grandi dimensioni che muove un pezzo consistente dell’economia nell’intero comprensorio.
Il Consiglio Comunale pertanto esprime pieno accordo e condivisione del documento conclusivo del convegno nazionale del 22 settembre 2010 tra OO. SS. e Regioni Province e comuni, sottoscritto anche dal Sindaco di Castellammare di Stabia, e chiede a Governo e Regione di attivare tutte le iniziative finalizzate alla definizione di un programma di politica industriale al fine di impedire che la crisi nel settore della cantieristica si trasformi da congiunturale a strutturale e chiede in dettaglio:
• L’immediata commessa dei pattugliatori
• Lo sblocco dei fondi per il bacino di costruzione
• La ridistribuzione dei carichi di lavoro nei cantieri
• Un programma di commesse ai fini del mantenimento dei livelli occupazionali
• Interventi per il finanziamento delle opere infrastrutturali per consentire il rilancio del Cantiere Stabiese
• Misure per favorire il rinnovo delle navi e dei traghetti, anche in sede Europea.
Questo Consiglio Comunale fa voti per la convocazione di un tavolo sulla crisi della cantieristica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con la condizione imprescindibile che Fincantieri ritiri il presunto piano e:
• per scongiurare la paventata chiusura del cantiere navale,
• per respingere la riconversione del cantiere navale,
• per sostenere tutte le realtà produttive stabiesi in crisi,
da questa sera, delibererà l’istituzione di una Commissione Speciale Permanente sulla crisi occupazionale ed investe tutti i parlamentari, tutti i consiglieri regionali, affinché si facciano promotori di ogni azione politica verso tutte le sedi istituzionali per risolvere l’attuale gravosa crisi occupazionale che attanaglia la nostra città.
Il Consiglio Comunale sarà propositivo e vigilerà per la concreta attuazione di questi dettami”.
FraFree