Carrillo (PdL): “Le Terme di Stabia? Un tesoro per due incapaci”

Le Terme di Stabia rappresentano per le sue particolari peculiarità un tesoro di incommensurabile valore sia sotto l’aspetto naturale che strutturale. Potevano rappresentare, da anni, il volano dello sviluppo per la nostra città, ma la gestione dissennata, anacronistica e clientelare della cultura amministrativa della sinistra ne ha determinato un decadimento sia nell’immagine che nell’offerta di servizi. A propositodella vicenda del rinnovo delle convenzioni con l’asl na3, è opportuno che si sappia,  sembra che l’attuale capo del dipartimento di riabilitazione, dott. Ciccone, non possieda i requisiti previsti per dirigere l’ufficio a fronte di un ricorso avverso che il giudice del lavoro ha favorevolmente accolto e sentenziato. Detto rinnovo  ha visto definire positivamente la questione per il diretto coinvolgimento del sindaco Luigi BOBBIO,la positiva conclusione della vicenda ha consentito sia ai lavoratori di cominciare a percepire qualche stipendio che a qualche fornitore di percepire pagamenti in credito da qualche anno. Oggi si ponecon virulenza la questione dell’accoglienza della clientela ottobrina. Per far fronte a queste rinnovate esigenze il sindaco Bobbio ha accelerato la consegna del secondo gruppo fanghi alla gestione, ma il grande paradosso è rappresentato dalla incapacità di programmare gli arrivi con la cessazione dei contratti del personale stagionale addetto ai reparti inalazione e fanghi. L’amministrazione Bobbio, che ha ereditato guai sfusi ed a pacchetti dalla gestione delle partecipate, ha effettuato grandi sforzi per consentire almanagement di poter governare, ma l’incapacità e l’inettitudine, di questi manager, si è rivelatamanifesta e senza limiti. L’amministratore Iovieno ed il Direttore Marasca non rientrano più nelle strategie della nuova amministrazione, dovevano privatizzare con Vozza, la strategia del centrodestra è il rilancio, quindi per il bene dell’azienda, nell’interesse della città e dei lavoratori, abbiano la compiacenza di un ultimo scarto di orgoglio; si  dimettano. La SINT nella qualità di proprietà, considerato che nel frattempo è intenta a redigere il piano industriale con l’apporto “dei figli politici” di chi ha generato tali sconquassi, faccia pesare il proprio ruolo e metta definitivamente alla porta i responsabili di questa nefasta gestione, in mancanza di riscontro si potrebbe pensare che ci possa essere un disegno di continuità politica, amministrativa e morale con la passata gestione.Noi i ponti con il passato li dobbiamo tagliare, e molto presto, ne va del futuro di questa azienda che è fondamentale ai fini di una visione compiutamente diversa per lo sviluppo turistico di Castellammare.

Antonio Carrillo

Consigliere comunale PdL Castellammare

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