Castellammare, Apuzzo (Idv): “No allo spezzatino per Terme di Stabia”

«Il sindaco ogni tanto si interessa della città, ma evidentemente è poco attento perché inanella un’imprecisione dopo l’altra». Il capogruppo di Italia dei Valori, Maurizio Apuzzo, chiede spiegazioni a Bobbio sulle dichiarazioni di queste ultime ore, relative a Terme di Stabia. «Innanzitutto denunciamo il pericolosissimo ricorso alla logica dello “spezzatino” per Terme di Stabia: Bobbio vuole affidare ai privati la parte più redditizia (l’albergo) senza nessuna certezza di legame con l’attività termale. Si tratta di una scelta a dir poco spregiudicata. Vorrei ricordare a Bobbio, che la società termale è appena uscita da un lungo contenzioso proprio con il vecchio gestore privato dell’Hotel delle Terme: l’esperienza ha insegnato, al di là della capacità o dei limiti del gestore, che è sbagliato che a gestire albergo e stabilimento delle cure siano due soggetti diversi. Le terme del Solaro, alla luce delle nuove tendenze del termalismo, devono essere un tutt’uno con l’albergo, il centro congressi, il parco termale e l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna. Solo così un privato serio può essere coinvolto nella gestione. La logica dello spezzatino sarebbe la morte delle terme, noi ci opporremo con tutte le nostre forze». Per l’ex assessore Apuzzo i segnali positivi non mancano: «Il prossimo avvio delle attività del reparto fanghi e delle piscine, voluto e realizzato dall’Amministrazione Vozza, doterà le terme di servizi più adeguati alle esigenze della clientela, così come il restauro delle Antiche Terme, in dirittura d’arrivo, doterà il centro antico di una struttura efficiente. Ma Bobbio tutte queste cose non le sa. Così come non sa, che mentre lui favoleggia di incontrare Circumvesuviana e Regione Campania perché si è accorto che esiste la stazione di “Castellammare Terme” chiusa, non sa che già dal 2007 esiste il progetto Metrostabia, che prevede il rifacimento delle stazioni della Circumvesuviana in area stabiese (Moregine, Pioppaino, via Nocera, Castellammare centro e Castellammare terme), con tanto di progetti e finanziamenti regionali. E saprebbe allora che, come dimostrano anche le tavole di progetto dell’architetto Enrico Sicignano e del suo gruppo Giacomo Di Ruocco, Annarita Carotenuto e Chiara D’Alise, che “uno dei problemi principali è dato dalle barriere architettoniche create dai numerosi piccoli dislivelli interni e soprattutto dalle scale che portano al piano del ferro. Altro problema fondamentale – scrive il progettista – è la mancanza di parcheggi e spazi di sosta anche temporanea.  Nel progetto di recupero e di rifunzionalizzazione, l’edificio progettato negli anni ’40 da Marcello Canino viene conservato quasi intatto sia all’ esterno che all’ interno dove vengono ubicati, oltre alla biglietteria ed al tourist office, anche un bar ed un ristorante. La copertura è prevista parzialmente in acciaio e vetro per migliorare l’illuminazione interna zenitale. Nell’edificio a quota binari, invece, viene conservata la sala d’attesa. La luce reinterpreta in chiave moderna l’architettura, aprendola alla vita esterna e ad un paesaggio unico. All’esterno – scrive ancora  l’architetto Sicignano – è previsto l’ascensore inclinato che collega il piano strada al piano del ferro, agganciandosi all’edificio esistente con una struttura in acciaio sulla quale scorre una vera e propria “stanza di vetro”. Le aree libere contigue all’edificio principale saranno, invece, risistemate al fine di creare in una il terminal dei bus e nell’ altra una piccola piazzetta con aree verdi per la sosta ed il ristoro dei pedoni». «Bobbio farebbe meglio ad occuparsi della pulizia del piazzale antistante la stazione di Castellammare Terme e via Acton – conclude il capogruppo Maurizio Apuzzo – piuttosto che a perdere tempo a favoleggiare di voler acquisire la stazione per farne un altro uso, proprio mentre lo stabilimento delle Antiche Terme riapre e si può offrire così con le corse della Circum ai lavoratori Fincantieri una valida alternativa all’uso dell’auto privata. O Bobbio pensa di chiudere in verità anche i cantieri navali?»

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