(Foto Genny Manzo)
Circa 5mila metalmeccanici provenienti da tutt Italia hanno sfilato ieri a Roma in difesa degli stabilimenti di Fincantieri. In testa al corteo, organizzato dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, lo striscione degli operai di Castellamare di Stabia.
Durante la manifestazione, partita da piazza della Repubblica e diretta a piazza Venezia, sono stati esplosi fumogeni e petardi. Ad aspettare in piazza Santi Apostoli il corteo, che ha provocato disagi alla circolazione, blindati della polizia che hanno sbarrato gli accessi a via del Corso, via del Plebiscito e verso il Campidoglio.
I manifestanti hanno chiesto un incontro con il governo per ottenere risposte circa il rilancio del settore cantieristico e allontanare definitivamente lo spettro dei tagli all’occupazione. Da Palazzo Chigi, però nessuna risposta.
“Pieno successo dello sciopero di settore e della manifestazione nazionale a Roma. Ora il Governo convochi il tavolo a Palazzo Chigi. Ieri il presidente del Consiglio, Berlusconi, ha detto al Senato di avere contribuito a salvare le banche americane. Non sarebbe male se dedicasse un po’ del suo tempo
anche alla cantieristica navale italiana, un settore in evidente crisi, e se si decidesse a convocare finalmente un tavolo a Palazzo Chigi. Tavolo che da tempo chiediamo senza avere risposta.” Lo ha detto Giorgio Cremaschi, responsabile Fiom-Cgil per la cantieristica navale.
“La convocazione di un incontro per l’11 ottobre al ministero dello Sviluppo Economico – ha proseguito Cremaschi –, in assenza del Ministro competente, non costituisce una risposta soddisfacente alla nostra richiesta. C’è bisogno di un tavolo al massimo livello, che governi le iniziative di tutti i Ministeri competenti, dal Tesoro allo Sviluppo Economico, dai Trasporti, alla Difesa, alla Protezione civile, e che si coordini con le Regioni.”
“Non ci vergogniamo di chiedere un piano di investimenti e di commesse pubbliche per il settore della cantieristica navale. Noi – ha sottolineato Cremaschi – chiediamo che anche in Italia si faccia quello che stanno facendo tutti i grandi paesi industriali. Nell’incontro che abbiamo avuto recentemente a Roma, la Fincantieri ci ha detto che deve fare assunzioni negli Stati Uniti, mentre c’è Cassa integrazione in Italia, perché glielo impone il Governo di Washington in cambio di ingenti commesse pubbliche. E’ esattamente quello che si deve fare da noi. Altrimenti i costi economici e sociali sarebbero infinitamente superiori.”
“La manifestazione di oggi – ha aggiunto Cremaschi –, cui hanno partecipato 5.000 lavoratori della cantieristica navale pubblica, è stata eccezionale per partecipazione e combattività. La lotta non è quella di un cantiere solo, ma di tutti i cantieri assieme. Non è solo dei lavoratori di Fincantieri, ma anche dell’indotto. Non è solo degli italiani, ma anche dei migranti che in tanti lavorano nel Gruppo. E’ la lotta di tutti i 30.000 lavoratori che, direttamente o indirettamente, operano nella cantieristica navale pubblica.”
“Ringraziamo tutti i sindaci così calorosamente presenti all’iniziativa – ha concluso Cremaschi – e chiediamo a tutte le Istituzioni locali di usare la massima pressione per ottenere il tavolo a Palazzo Chigi. Se questo tavolo non ci sarà a breve, la vertenza subirà un’inevitabile inasprimento, la cui responsabilità sarà tutta del Governo. In ogni caso, oggi diciamo con chiarezza e con la voce di migliaia di lavoratori che i cantieri non si chiudono e i programmi di lavoro devono essere varati.”
La manifestazione indetta da Fim, Fiom, Uilm ha attraversato le vie di Roma, da piazza della Repubblica fino a piazza Santissimi Apostoli. Lo sciopero generale del settore indetto per oggi ha avuto un’adesione totale, bloccando, con percentuali di adesione fra il 90 e il 100% sia tra i dipendenti diretti che tra quelli dell’indotto, tutti gli stabilimenti Fincantieri e i Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara (Massa e Carrara).
Polemiche tra la delegazione di tute blu provenienti da Castellammare per il mancato intervento alla manifestazione del sindaco Luigi Bobbio. Presenti al fianco degli operai stabiesi diversi rappresentanti della minoranza politica locale.
FraFree