Ci sono emergenze ed Emergenze (con la E maiuscola). Ci sono quelle di serie A e di serie B. Alcune vengono subito prese in considerazione da parte dell’ammini-strazione comunale, che prontamente si attiva a chiedere l’intervento degli organismi istituzionali superiori, mentre altre, evidentemente, vengono considerate di minore importanza. E’ una considerazione che non abbiamo potuto fare a meno di evidenziare dopo quanto appreso negli ultimi giorni.
Veniamo ai fatti. La riflessione nasce dalla sicuramente apprezzabile iniziativa del sindaco Claudio D’Alessio che, dopo aver scoperto, tramite un sopralluogo dell’ufficio tecnico, una situazione di emergenza ambientale (“rifiuti di ogni tipo, presenza di ratti e serpenti” citiamo testualmente) tra via Ripuaria e via Statale, ha inforcato carta e penna e, senza pensarci su due volte, ha “invitato” la Regione Campania o il Genio civile della Provincia di Napoli ad intervenire “ad horas” (citiamo sempre testualmente) per rimuovere la situazione di “emergenza ambientale”. Nel caso le istituzioni tardassero a rispondere il sindaco ha anche avvisato che il Comune si occuperà direttamente della bonifica, per poi mandare il conto alla Regione Campania.
Una iniziativa esemplare, insomma, proprio quello che la gente si aspetta dal proprio primo cittadino.
Lo stesso atteggiamento che hanno atteso, inutilmente però, anche i tanti cittadini residenti a via Molinelle e intorno al canale Marna, da mesi completamente ostruito da rifiuti di ogni genere e di ogni tipo. Dalle lavatrici agli pneumatici, dalla plastica agli scarti di lavorazioni edilizie.
Di tutto, compresi gli animali che inevitabilmente hanno fatto di quel luogo insano la propria tana. I cittadini si sono rivolti al nostro giornale per denunciare quella situazione critica ed ormai insopportabile, proprio nella speranza che il Comune si attivasse presso gli enti competenti (il Consorzio di Bonifica? Il commissariato di Governo per la bonifica del Sarno? La Regione? Il presidente della Repubblica? L’Unione europea? L’Onu? O semplicemente lo stesso Comune di Pompei?) per risolvere una situazione grave per la salute pubblica.
Insomma, il sindaco non poteva non sapere. Eppure ciclicamente quei cittadini che abitano vicino al canale Marna continuano a scriverci e a mandarci foto dello stato dei luoghi, perché evidentemente la situazione è rimasta com’era e nessuno si è interessato per risolverla.
Forse perché a Pompei ci sono emergenze ambientali di serie A e di serie B. Noi speriamo, ovviamente, di no.
Crediamo, invece, alla “semplice” dimenticanza. Per questo ripubblichiamo qualcuna di quelle foto già pubblicate a maggio dal nostro giornale giusto per rinfrescare la memoria. E continuiamo a sperare, insieme ai cittadini che abitano intorno al canale Marna.
Gennaro Cirillo