Ancora una tragica morte sul lavoro, la terza solo nell’ultima settimana in Campania. Giuseppe Cimmino, 65 anni, di Somma Vesuviana, è morto dopo esser caduto nel pozzo artesiano a cui stava lavorando. A nulla è valsa la disperata corsa al pronto soccorso nella vicina Ottaviano. L’uomo, da quando era andato in pensione, era solito dedicarsi a lavoretti saltuari. Domenica si era recato presso il terreno agricolo di un conoscente per ripristinare il funzionamento del pozzo, utilizzato per l’irrigazione del fondo. Poi la tragedia: alcuni tubi sospesi su una carrucola precipitano e colpiscono in testa Cimmino, che precipita a sua volta nel pozzo. Gli inquirenti sembrano non avere dubbi sulle cause dell’incidente. Si tratterebbe di una tragica fatalità, dovuta probabilmente alla mancanza delle necessarie misure di sicurezza. È passato nemmeno un mese dalla tragica morte dei tre operai a Capua, soffocati in un silos di fermentazione, ma una lunga lista nera di morti bianche continua a funestare la regione, ponendo seri interrogativi sul tema della sicurezza sul lavoro. Domenica prossima si celebrerà la sessantesima giornata nazionale in ricordo delle vittime degli incidenti sul lavoro. I dati statistici sono terrificanti: Secondo l’Inail, sarebbero 1050 i decessi e 700 gli infortuni nel solo anno in corso. Alla provincia di Napoli la triste “maglia nera”.
Antonio Averaimo