Pompei ha il nuovo Soprintendente. Ma solo per due settimane

Dopo mesi di assenza, Pompei ha il suo nuovo Soprintendente. Ma solo per due settimane. Si tratta di Jeanette Papadopulos, la quale proviene dalla direzione generale delle Antichità del ministero per i Beni e le attività culturali. Ha già ricoperto gli incarichi di funzionario direttivo nel Museo archeologico di Napoli, di reggenza della divisione IV (Archeologia) dell’ufficio centrale dei Beni archeologici, ambientali, architettonici, storici e artistici e di segretario del comitato di settore per i Beni archeologici. Subentra a Giuseppe Proietti che ha lasciato la Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Pompei per raggiunti limiti di età. La Papadopulos “reggerà” gli scavi per quindici giorni, prima di lasciare nuovamente vacante il posto di capo della Soprintendenza pompeiana. Due settimane durante le quali il ministro Bondi studierà il da farsi e, probabilmente, giungerà ad una nomina definitiva.

Domani alle 15:30 il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, terrà una conferenza stampa proprio sugli scavi archeologici di Pompei. Con lui ci saranno anche il prof. Giuseppe Proietti già soprintendente di Pompei ed ex Segretario Generale del Ministero; il Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, prof. Andrea Carandini, e al dott. Marcello Fiori commissario straordinario del sito archeologico fino allo scorso giugno. Saranno presenti, inoltre, il Segretario Generale del Ministero, Roberto Cecchi, il Direttore delle Antichità e Belle Arti, Stefano De Caro, il Direttore per la Valorizzazione, Mario Resca, il Soprintendente reggente di Pompei, Jeannette Papadoupoulos e il Direttore degli scavi di Pompei, Antonio Varone.

Intanto, questa mattina il Corriere della Sera ha pubblicato un interessante editoriale, a firma di Sergio Rizzo, il quale ha parlato dell’umiliazione di Pompei, dello «scempio di alcuni “restauri” a base di colate di cemento e l’incuria che regna nell’area immensa degli scavi», citando anche il gruppo di Facebook creato proprio da Il Gazzettino Vesuviano, “Stop Killing Pompeii Ruins”. Ed una netta impennata nelle iscrizioni, che in realtà non si sono mai arrestate dal giorno della creazione del gruppo, si è avuta anche grazie all’editoriale del Corriere.

Luisa Bossa, deputato Pd, ha commentato così: «Il ministro dice di provare scoramento per le critiche e sostiene che chi segnala i problemi fa cattiva pubblicità all’Italia. Invito il ministro a fare un esame serio della situazione: se davvero ama l’arte e il patrimonio culturale del nostro paese venga a fare un tour agli scavi ma in incognito. Non dica a nessuno del suo arrivo e si guardi intorno. Poi dica la verità agli italiani».

In giornata, poi, è arrivato il comunicato del Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che ha difeso a spada tratta l’operato del ministro Bondi. «Il sito archeologico di Pompei – ha detto Caldoro –  grazie al lavoro del Governo ed all’impegno in prima linea del ministro Sandro Bondi, sta registrando una inversione di tendenza rispetto allo stato di abbandono che si poteva constatare fino a due anni fa. I dati della soprintendenza – ha sottolineato Caldoro – parlano chiaro, il sito archeologico negli ultimi mesi è in costante ascesa con un notevole aumento di visitatori, grazie anche alle iniziative messe in campo, tra mostre e eventi dedicati sia ai turisti che alle famiglie campane». Iniziative che, però, hanno riguardato in maniera a dir poco invasiva anche la reale conformazione degli Scavi stessi. Caldoro, poi, ha concluso dicendo che «è evidente che c’è ancora molto da fare, ma bisogna sempre partire da quanto di buono è stato fatto dal Governo, e nello specifico dal ministero dei Beni Culturali, e continuare in questa direzione».

Una chiosa, però, non può non essere riservata all’editoriale del Corriere, che ha lanciato un interrogativo sugli Scavi di Pompei: e se quel tesoro ce l’avessero gli americani, oppure i francesi o i giapponesi, lo tratterebbero allo stesso modo?

Dario Sautto

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