Marigliano: trovati alti livelli di arsenico nelle acque

Un nuovo scandalo ha colpito la città di Marigliano. E questa volta non se ne sono interessati solo le testate locali. Si tratta di una faccenda molto delicata, una questione legata all’inquinamento delle acque dell’agronolano che metterebbe a serio rischio la salute dei cittadini, ma che, come il resto delle cose, è passata sottogamba. Da recenti analisi dell’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) condotte su alcuni pozzi a Marigliano, è emersa una quantità fuori dal limite massimo consentito di sostanze nocive, quali Arsenico e fluoruri vari. Sono queste sostanze particolarmente pericolose per la salute umana e la legge ne controlla e limita le quantità nelle acque. Ai sensi dei vari articoli inerenti al caso, il limite massimo previsto è di 10 microgrammi al litro derogabili fino a 50, per l’Arsenico, e di 1,5 mg/l derogabile fino a 2,5 per le sostanze chimiche contenenti Fluoro. Nelle acque mariglianesi, invece, i livelli sono risultati essere di gran lunga superiori. Una cosa di non poco conto, visto che oltre all’uso quotidiano da parte dei cittadini, l’acqua di questi pozzi viene impiegata anche per irrigare terreni agricoli. Si potrebbe trovare, comunque, una spiegazione al tutto: da non recenti analisi geologiche è emerso che il sottosuolo delle zone vesuviane è particolarmente ricco di rocce sulfuree di natura vulcanica, il che giustificherebbe gli alti valori di fluoruri. Per l’Arsenico, invece, considerato un vero e proprio veleno letale, la natura non basta a spiegarne gli alti tassi. Responsabile, e decisamente rea, è
l’inciviltà dell’uomo che ha inquinato questi territori. La situazione delle acque del mariglianese non sta vivendo momenti lieti, e sono necessari tempestivi provvedimenti. L’Amministrazione comunale, tuttavia, non si è dimostrata insensibile alla cosa, ed il Sindaco Antonio Sodano, ha immediatamente ordinato il divieto assoluto di prelievo ed utilizzo delle acque in questione, nonché il divieto di vendita dei prodotti agricoli coltivati in terreni irrigati con tali acque. Si attendono, ora, opere di risanamento e bonifica di questi pozzi, affinché le acque dei nostri territori possano nuovamente essere utilizzate, tornando così a ricoprire il ruolo di risorsa primaria di vita e bene dell’umanità.

Giuseppe Annunziata

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