Siamo stati contattati dalla famiglia di Gaetano Avolio, personaggio molto noto sul territorio per le sue due pescherie nel mercato, che si trovata coinvolta, anche attraverso qualche quotidiano, in una presunta parentela con Giuseppe Avolio accusato dell’omicidio di Teresa Buonocore dei giorni scorsi. È Gianluca, il figlio maggiore, a parlarci della vicenda. «Qualche giornale ha fatto un po’ di confusione – ci dice turbato – con accostamenti alla mia famiglia solo per avere lo stesso cognome. Addirittura è stato appellato “pescivendolo” e per la gente fare un generico riferimento è stato fin troppo facile. Al di là di ogni considerazione, ci teniamo molto a smentire quanto si dice: il ragazzo in questione neanche lontanamente può avere un riferimento con noi né tantomeno ha mai lavorato nella nostra azienda. Tanto per chiarire una questione che non ci riguarda e che sta già provocando un notevole danno all’immagine di una famiglia che ha nel lavoro il suo unico fine». In effetti anche a chi scrive era arrivata la “notizia” che Gianluca sottolinea. Una volta tanto “voce di popolo” non è quella di Dio, era solo una cretinata.