Ancora una volta l’associazione Città Attiva ritorna sulla proposta webcam, e mette in chiaro scrivendo di pugno e in modo diretto al primo cittadino abatese. Di seguito riportiamo un estratto delle lettera inviato al Sindaco Varone.
“Sindaco Varone, l’associazione ha proposto all’amministrazione Varone di installare una webcam all’interno dell’aula consiliare per la trasmissione dei consigli comunali via web;
In tale proposta ha anche indicato una delle possibili soluzioni tecniche da adottare, e si è resa disponibile ad una possibile collaborazione gratuita per la fase di avviamento. Inoltre, ha incluso nella richiesta la possibilità di trasmissione sia in tempo reale che in differita. Ciò per realizzare un elevato grado di democrazia partecipativa, e per avvicinare i cittadini ai propri rappresentanti. Infatti la trasparenza, la visibilità e la fruibilità estesa nel tempo delle sedute del consiglio per l’intera popolazione, rappresenta un notevole passo avanti nel miglioramento del clima di fiducia verso le istituzioni; Ha successivamente richiesto che tale proposta venisse messa all’O.d.G. del Consiglio Comunale; supportando quest’ultima con una petizione popolare, la quale ha raccolto 400 firme circa.
L’associazione “Città Attiva” prende atto, con soddisfazione, che nell’O.d.G. degli ultimi consigli comunali sia stata inserita l’approvazione del regolamento per le riprese webcam e la trasmissione sul web delle sedute consiliari.
Tuttavia, entrando nel merito del regolamento già approvato, l’associazione non può fare a meno di rappresentare il proprio disappunto per l’approccio “conservativo” adottato in detto regolamento. Infatti risulta che in esso viene del tutto ignorata la possibilità di trasmissione in differita delle sedute consiliari.
Fermo restando il potere sovrano del Consiglio Comunale sulla materia, conferito dalla Cassazione, invitiamo questa amministrazione a riflettere ulteriormente prima di rinunciare definitivamente alla fruibilità in differita delle sedute consiliari.
Infatti, se da un lato molti comuni si sono orientati allo stesso modo di Sant’Antonio Abate, dall’altro si registra anche la presenza di molteplici ed importanti Comuni (ad es., solo per citarne qualcuno: Rovereto, Gubbio, etc…) che hanno optato per la disponibilità on-line delle sedute consiliari. In questi ultimi, il cittadino, in qualsiasi ora ed in qualsiasi giorno, accede al sito web comunale e, con un click, può rivedere qualsiasi assemblea consiliare disponibile nell’archivio storico.
Questo dimostra che, a fronte delle stesse problematiche: tecniche, legali, organizzative, sicurezza del dato, etc…, è possibile rispondere in modo diverso. E’ perciò evidente che le scelte adottate in tale ambito sono solo collegabili alla specifica visione politica, in quanto, la strumentazione legale e normativa disponibile conferisce la capacità di tutelare l’ente a fronte di qualsiasi trattamento erroneo, doloso o improprio del dato originario.
Stante quanto sopra, l’associazione chiede al Dott. Antonio Varone e a tutta la sua compagine di fare “uno scatto di reni” per realizzare un punto di interruzione con il passato politico di questo Paese ( per la verità non sempre, anzi, quasi mai, all’altezza delle reali esigenze di sviluppo culturale, sociale ed economico di questa comunità).
Siamo convinti che un’apertura più coraggiosa di codesta Amministrazione verso la totale trasparenza e fruibilità delle sedute consiliari per l’intera popolazione, senza limiti di tempo e di orari, possa fare la differenza, ed avviare la svolta verso un deciso progresso di partecipazione e crescita attiva e consapevole dell’intera comunità.
L’associazione chiede questo non solo per gli oltre quattrocento firmatari della petizione, ma per l’intera comunità, che si aspetta da codesta amministrazione una decisa sterzata verso il futuro.
Pasqualino D’Aniello