Scafati: gli atti del consiglio comunale finiranno in tribunale

Tutto ed il contrario di tutto è successo nella serata di martedì scorso presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale di Scafati sede dell’assise cittadina. L’ultimo consiglio comunale pieno di innumerevole ed importanti appuntamenti  strategici per il futuro sviluppo della città di Scafati (Puc, Pip, Ex-Copmes,Variazione al Bilancio, Anticipo di Cassa, Interrogazioni dell’opposizione, Assunzioni Ge.Set Srl, Gori, etc), si è trasformato nello stato di accusa all’azione di governace dell’amministrazione Aliberti per Scafati. Il primo attacco ad Aliberti è stato portato dall’opposizione con le interrogazioni pronunciate dai consiglieri Abrunzo e Donnarumma inerenti le recenti assunzioni di personale all’interno della società Ge.Set Srl,  affidataria del  servizio di riscossione dei tributi comunali, a cui sia il vice-sindaco grandito che lo stesso Aliberti  hanno pensato bene di non rispondere in forma “diretta”, ma trincerandosi dietro un comunicato della stessa Ge.Set Srl (società privata), la quale dichiarava che in forza del proprio status giuridico (società a capitale privato), non era “obbligata” a dare nessuna spiegazione e nessuno nominato ad alcuno, su come aveva proceduto alle assunzioni e su chi erano gli assunti. La stessa Società comunicava inoltre di aver già provveduto, come previsto dal contratto e dalle norme regolamentari in materia, a comunicare i nominativi dei nove assunti,  alle forze dell’ordine, al Comando dei Vigili ed ai vertici dirigenziali e comunali di Palazzo Mayer ( e quindi allo stesso Sindaco e vice-sindaco nonché assessore alle finanze). Altra grana che si abbatteva su Aliberti e su Grandito in special modo, era l’ammissione fatta dello stesso vice-sindaco, ormai messo alle corde dai consiglieri di opposizione, in merito all’assegnazione di una Cappella Gentilizia alla propria consorte, e che tale assegnazione era avvenuta  con regolare atto pubblico di acquisto così come previsto dalle leggi e regolamenti vigenti al momento e pertanto, nel silenzio più assordante che si possa ricordare durante un’assisse cittadina, dichiarava l’assoluta regolarità di tale operazione, minacciando di ricorrere nelle “sedi opportune” verso chiunque avesse dubitato dell’onorabilità della consorte. Nell’imbarazzo generale scaturito da queste dichiarazioni, in special modo nelle file della maggioranza, interveniva nel dibattito il consigliere PDL Luigi Giugliano, il quale con estrema determinazione chiedeva, nello sbigottimento generale della stessa maggioranza ed a sorpresa anche nell’opposizione, le immediate dimissioni del vice-sindaco Grandito, per la scarsa autorevolezza e professionalità dimostrata nell’esplicamento della manovra correttiva del bilancio comunale e nella mancanza di etica e morale dimostrata con l’acquisto di una Cappella gentilizia da parte della moglie, nella contemporaneità del suo ruolo di amministratore cittadino. La parola in aula viene ridata all’ex-sindaco Bottoni, il quale, attaccato sul “personale” in precedenza da Grandito e da Aliberti, ha incalzato in modo autorevole e convincente entrambi, sulle loro mezze risposte date alle precedenti interrogazioni, appellandosi alla “trasparenza” che un organo pubblico quale il Comune di Scafati dovrebbe dimostrare, su una questione delicata quale è la ricerca di un posto di lavoro per tanti giovani scafatesi, poiché l’assunzione di nove impiegati presso la società Ge.Set. Srl, avrebbe potuto essere per loro un’opportunità importante,  mentre ad oggi questi nove fortunati operatori rimangono nascosti nel limbo della cattiva politica scafatese , strenuamente e stranamente difesi da Aliberti e da Grandito, molto più semplice sarebbe pubblicare tali nomi e rendere un servizio di trasparenza e di etcica morale super-partes per tutta la nostra comunità cittadina. Al termine del suo intervento il consigliere PD Bottoni ha richiesto in maniera ufficiale la trascrizione di tutti gli atti e di tutte le dichiarazioni rese nel Consiglio Comunale, anticipando a tutti che avrebbe provveduto a mandarli alla Procura del Tribunale di Nocera, in modo che si possa procedere ad una verifica dell’attendibilità di quanto dichiarato dal Sindaco e dal vice-Sindaco ed alla congruità degli atti contabili-amministrativi fin qui prodotti. All’una del mattino l’assise cittadina dopo aver deciso di rinviare tutti gli altri argomenti programmati all’ordine del giorno, Puc, Pip, Ex-Copmes, etc, punta decisa verso il voto sulla variazione di bilancio, ed ecco che accade l’inverosimile, il gruppo PDL Arechi formato dai consiglieri Arpaia Alessandro, Alfonso Fantasia, Mariano Falcone, Luigi Raiola, Giovanni Gambino, tentano uno sgambetto alla stessa maggioranza , con tre astensioni e due assenze tentano di abbassare il “quorum del voto”, e mettere “sotto” Aliberti che a quel punto viene salvato (14 a 10), dal voto decisivo dei componenti delle liste civiche cittadine, le sole ancora per il momento fedeli al programma di “Scafati Cambia” . Amici lettori, con nostra grande sorpresa (solo per la tempistica),  è accaduto tutto quello che il nostro giornale aveva con molta lungimiranza previsto appena quindici giorni fa, ci auguriamo per l’attuale Sindaco di Scafati, di non averne indovinata un’altra.

Paolo Celiberti

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