Nuove iniziative e progetti già esistenti, di mezzo, l’aumento dei ticket per il termalismo, un provvedimento che rischia di frenare ancora la pur lenta “risalita” del complesso del Solaro. Il rilancio delle Terme di Stabia passa da qui, tra il tentativo di attrarre sempre più clientela privata e le convenzioni a rischio con gli enti pubblici a rischio.
Messa definitivamente da parte la privatizzazione soprattutto a causa dello stop deciso dalla Prefettura, che aveva intravisto una procedura troppo poco chiara, si cerca di proteggere i livelli occupazionali a rischio con la crisi del settore sanitario e dell’Asl in particolare.
“Per puntare alla clientela privata – ha detto il sindaco Luigi Bobbio – bisognerà formare nuovamente il personale ed intervenire sul complesso dal punto di vista strutturale ed estetico. La proprietà dello stabilimento è unica, ma stiamo pensando ad affidare la gestione di singole parti come l’albergo ai privati”.
Mancherebbero pochi mesi, inoltre, alla riapertura delle Antiche Terme. “Credo molto nelle Antiche Terme. – ha continuato Bobbio – Anche in questo caso si punterà ad un centro di eccellenza di benessere e fitness nel cuore della città. Per farlo abbiamo già programmato la riqualificazione di piazza Amendola e di via Brin, aree oggi fortemente degradate. E con la riqualificazione si sposterà anche il parcheggio di Fincantieri. Stiamo dialogando con Circum e Regione poi per puntare al recupero della stazione al servizio delle Terme. E se ciò non sarà possibile stiamo pensando di acquisire la struttura per destinarla ad altro uso”.
L’amministratore delegato dell’azienda partecipata stabiese Salvatore Iovieno, invece, ha sottolineato l’importanza di un rinnovato assetto logistico. “Con il completamento a breve del reparto fanghi e quindi delle piscine – ha spiegato Iovieno – porremo le basi per il rilancio vero e proprio. Chi sarà nostro ospite dovrà avere a disposizione piscine termali, palestra, sauna. Tutto dovrà essere a portata di mano del cliente con una nuova razionalizzazione degli spazi, utilizzando anche strutture oggi in disuso. Bisogna ragionare con il territorio per mettere in rete Terme, Scavi archeologici, gastronomia e i due porti”. Sulla questione dei ticket poi, Iovieno ha spiegato: “Dovremo stare a guardare il mercato che si evolve in maniera “anomala” per capire se i privati sceglieranno comunque le terme campane per la qualità del servizio oppure se preferiranno spendere di meno altrove. Comunque sia se la problematica degli aumenti per i privati è per il momento marginale rispetto ad altri centri, ciò che più ci preoccupa sono le convenzioni da rinnovare il prossimo anno con l’Esercito, l’Inps, l’Inail e i Comuni”.
Chi continua ad essere fortemente critico nei confronti della dirigenza termale è il consigliere del PdL Antonio Carrillo, che ha sferrato nei giorni scorsi un nuovo attacco: “Iovieno continua a fare disastri gestionali. Dobbiamo tagliare i ponti con il passato per una visione unitaria e per lo sviluppo del complesso”.
Critiche sulle ipotesi di rilancio del complesso sono provenute anche dal consigliere comunale dell’IdV nonché ex assessore alle Partecipate Maurizio Apuzzo, che ha espresso un secco “no alla gestione spezzatino del complesso” rivendicando la paternità del centrosinistra dei progetti relativi alla Circum che dovrebbe servire le Antiche Terme. “Le terme del Solaro – ha continuato Apuzzo – alla luce delle nuove tendenze del termalismo, devono essere un tutt’uno con l’albergo, il centro congressi, il parco termale e l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna. Solo così un privato serio può essere coinvolto nella gestione. La logica dello spezzatino sarebbe la morte delle terme, noi ci opporremo con tutte le nostre forze. La stazione di “Castellammare Terme” di via Acton rientra nel progetto “MetroStabia” risalente al 2007 e comprende la riqualificazione di tutte le stazioni Circum ricadenti nel territorio stabiese”.
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