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Fincantieri, salta il tavolo sulla cantieristica. Le Rsu di Castellammare: “Dov’è il piano per uscire dalla crisi?”

(Foto Genny Manzo)
(Foto Genny Manzo)

(Foto Genny Manzo)

Il rinvio del tavolo sulla cantieristica nazionale inizialmente previsto per oggi ha provocato la dura reazione della Rsu Fincantieri di Castellammare. Le organizzazioni sindacali hanno quindi inviato delle lettere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al sindaco di Castellammare Luigi Bobbio, al presidente del consiglio comunale stabiese Catello Gargiulo e al prefetto di Napoli Andrea De Martino.

“E’ grave, – hanno scritto i sindacati – nonostante la richiesta avanzata da tutte le organizzazioni sindacali di procedere per un tavolo alla Presidenza del Consiglio e specialmente dopo una riuscitissima manifestazione, che l’incontro di oggi è stato rinviato.

Il Governo non è pronto e il ministro nominato da poco non è disponibile; i problemi della cantieristica sono noti a tutti da mesi e specialmente al Governo ed alle varie amministrazioni, ed in particolare è nota la situazione gravissima di Castellammare.

Stiamo aspettando da mesi, e per mesi abbiamo sottoscritto accordi rimasti sulla carta, e non ultimo per importanza quello sottoscritto con il nuovo prefetto e ancora oggi in attesa di risposta, ed in particolare che si convochi la riunione tecnico/politica con la Regione Campania e gli altri organi per capire il futuro della cantieristica stabiese (bacino di costruzione) ed inoltre quest’ultimo rinvio è grave perché, in primo luogo dimostra che il Governo vive alla giornata e non c’è un piano per uscire dalla crisi in cui la cantieristica si trova.

Alla delusione per il rinvio di questo incontro si aggiungono due elementi non di secondaria importanza, che vanno contrastati e denunciati, come il mancato svolgimento del consiglio regionale (monotematico su Fincantieri) e la pressione (straordinari) che ancora oggi tutta la maestranza, indotto e Fincantieri, deve subire dalla dirigenza locale per la costruzione del troncone della nave “Oceania”, pur non vedendo futuro.

La Fincantieri deve trattare con la stessa dignità le maestranze dei vari cantieri bilanciando bene i carichi di lavoro, quelli esistenti e quelli di prossima acquisizione, siamo un cantiere pronto a qualsiasi tipo di costruzione navale.

Speriamo che i “folli” a tutti i livelli, ritornino in sé.

Le maestranze e la Rsu sono stanche, – hanno concluso i rappresentanti sindacali – gli impegni vanno rispettati, si prenda coscienza e si affronti realmente il problema della Fincantieri di Castellammare di Stabia”.

La lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:

“Carissimo presidente,

Rivolgiamo a Lei il nostro grido di allarme e le forti preoccupazioni per il futuro del cantiere di Castellammare.

Oggi il cantiere non solo non ha commesse, ma nei piani di Fincantieri è in discussione la stessa esistenza di questa realtà produttiva.

Castellammare non solo per la sua storia (nel 2013 ricorreranno 230 anni dalla sua apertura), ma per i sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni, è tra quelli che ha i livelli di produttività più alti del gruppo Fincantieri, ed è con orgoglio che rivendichiamo questi risultati.

Oltre 2mila famiglie vivono del lavoro del cantiere, chiudere questa realtà significherebbe davvero, senza correre il rischio di apparire esagerati o lamentosi, chiudere la città di Castellammare.

Dopo gli accordi sottoscritti con il Governo e Fincantieri appena pochi mesi fa (erano previsti sblocco di commesse pubbliche, iniziative in sede europea, il mantenimento di tutti i cantieri, la necessità di dorare Castellammare di un bacino di carenaggio), oggi siamo senza commesse e in presenza di un piano che, sarà un caso, prevede la chiusura di una realtà produttiva del sud.

Noi non possiamo accettarlo, non lo accetta la città tutta.

Rivolgiamo a Lei le nostre preoccupazioni e chiediamo un suo intervento sul Governo, non solo per il ruolo che svolge con grandissimo impegno e sensibilità verso il mondo del lavoro e il Mezzogiorno, ma anche perché conosciamo il Suo legame con la nostra città, la Sua profonda conoscenza dei suoi problemi e del valore insostituibile che il cantiere ha per la vita non solo di tante famiglie, ma di Castellammare stessa.

Ella, signor presidente, più di altri può comprendere queste nostre parole.

Ci rivolgiamo al presidente della Repubblica, al cittadino onorario che la città di Castellammare ha l’orgoglio di avere tra i suoi figli, affinché, anche in vista dell’incontro con il Governo rinviato dall’11 al 28 ottobre, la città possa continuare a mantenere nel cantiere un punto fermo per tante famiglie e per tanti giovani che non hanno lavoro.

Grazie presidente”.

Di seguito la lettera al prefetto di Napoli Andrea De Martino:

“Illustre signor prefetto,

La Rsu della Fincantieri di Castellammare si rivolge a Lei per sottolineare che le preoccupazioni già altissime sul destino del cantiere navale, sono enormemente accresciute a seguito del mancato svolgimento del consiglio regionale e il rinvio al 28 ottobre dell’incontro con il Governo previsto per oggi.

L’assemblea regionale era chiamata ad assumere una posizione chiara sul piano prospettato da Fincantieri, impegni concreti circa il finanziamento del bacino di costruzione, dall’incontro con il Governo auspicavamo, dopo giorni di tensione e di lotte dei lavoratori, parole chiare circa il mantenimento degli impegni sottoscritti a dicembre 2009.

In ragione di questi avvenimenti, le chiediamo di rappresentare al Governo, come Lei ha fatto nelle occasioni precedenti, la difficile situazione che stanno vivendo i lavoratori di Castellammare e di convocare l’incontro con il presidente della Regione o con l’assessore competente, così come fu concordato nell’incontro svoltosi in Prefettura il 28 settembre scorso”.

La lettera al sindaco Bobbio, al presidente Gargiulo e ai capigruppo consiliari di Castellammare:

“La situazione del cantiere di Castellammare resta gravissima, e forti sono le preoccupazioni dei lavoratori circa la mancanza di commesse, i finanziamenti per il bacino di costruzione, il mantenimento del sito produttivo.

Dopo giorni d’iniziative e di lotte esprimiamo grandi preoccupazioni perché gli unici risultati ottenuti sono stati: la riunione in Prefettura cui non ha fatto seguito la riconvocazione dell’incontro con la Giunta regionale, il mancato svolgimento del consiglio regionale, il rinvio dell’incontro con il Governo dall’11 al 28 ottobre.

Noi lanciamo un allarme forte al Governo, a tutte le istituzioni ai diversi livelli, all’insieme delle forze politiche: il cantiere rischia di chiudere nei fatti se al più presto non ci saranno nuove commesse; il cantiere rischia di non avere nessuna prospettiva se da subito la Regione Campania non fa sentire la sua forte e concreta disponibilità a fare la sua parte per finanziare la costruzione del bacino; il cantiere di Castellammare è quello che rischia di più, nonostante il sacrificio fatto dai lavoratori in questi anni, se il Governo non mette in campo una politica di sostegno della cantieristica e se non assume la difesa di queste realtà produttive, a partire dal cantiere di Castellammare.

Abbiamo lavorato in questi mesi, consapevoli dei problemi che investivano il settore, per realizzare un’intesa con Governo e Fincantieri che aprisse prospettive nuove per la cantieristica e per Castellammare.

Abbiamo lavorato in questi mesi, consapevoli dei problemi che investivano il settore, per realizzare un’intesa con Governo e Fincantieri che aprisse prospettive nuove per la cantieristica e per Castellammare.

Sono state le lotte e le iniziative di Castellammare a determinare l’apertura di un tavolo nazionale con il Governo sulla cantieristica.

Oggi non possiamo solo aspettare le date degli incontri.

Oggi chiediamo a tutti, partendo dai documenti unitari sottoscritti, di svolgere un ruolo positivo, di far sentire al Governo nazionale e regionale le ragioni dei lavoratori, le ragioni di una straordinaria storia produttiva, le ragioni di una città, di un territorio e di una Regione che non possono consentirsi di perdere una delle industrie più antiche, e che ha saputo diventare oggi uno dei cantieri più competitivi del nostro Paese.

Vi chiediamo di far sentire con forza la vostra voce e il vostro peso nella vita dei partiti, delle istituzioni, dei governi ai diversi livelli.

In altri momenti e per altre vertenze abbiamo potuto vedere come sono stati difesi i posti di lavoro.

Sarebbe davvero paradossale se tutto ciò non avvenisse nel Mezzogiorno, a Napoli, per una realtà come Castellammare che ha subito colpi all’apparato industriale e vive una crisi occupazionale gravissima.

Per queste ragioni noi pensiamo che non si possa rimanere fermi in attesa degli incontri, o far carico solo ai lavoratori il compito di richiedere il rispetto degli accordi sottoscritti.

E’ urgente definire un articolato piano d’iniziative, a partire da una serie di incontri con i gruppi parlamentari e regionali.

Per queste ragioni, dopo le posizioni assunte dall’amministrazione comunale, dal consiglio comunale e la partecipazione della città allo sciopero cittadino, che ha dimostrato che c’è grande condivisione della lotta per salvare il cantiere, vi chiediamo un incontro urgente per definire gli ulteriori passi da fare”.

FraFree

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