I figli hanno diritto al mantenimento finché non trovano lavoro

La Corte di Cassazione afferma che finchè i figli non hanno trovato lavoro sicuro hanno diritto a essere mantenuti, chiarendo che diversamente il mantenimento può essere sospeso solo se si dimostra che i propri figli sono scansafatiche. Anche l’attività da precario non basta per esimere i genitori da tale obbligo. Insomma per dire stop al mantenimento bisogna aspettare che i figli trovino un lavoro con una concreta prospettiva di continuità, altrimenti si deve dimostrare che i figli sono degli scansafatiche e che, pur posti nelle condizioni di addivenire all’autosufficienza, non ne abbiano tratto profitto per loro colpa. La Corte spiega così alle coppie separate come bisogna regolarsi con il mantenimento dei propri figli. Il caso esaminato riguarda un padre separato che non voleva più mantenere le figlie ultraventenni dato che si erano già avviate ad una attività lavorativa adeguata ai loro titoli di studio e che erano anche titolari di un conto corrente. Ciascuna delle figlie poi possedeva anche una macchina. La Suprema Corte ha accolto solo in parte ricorso al padre rilevando che i giudici di merito non gli avevano dato la possibilità di provare la raggiunta indipendenza economica da parte delle figlie essendosi limitati a sentire solo le ragazze. Nella sentenza in ogni caso i supremi giudici hanno ricordato che l’obbligo di concorrere al mantenimento dei figli persiste finchè essi non abbiano raggiunto l’indipendenza economica attraverso un’attività lavorativa con concrete prospettive di indipendenza ovvero non sia provato che, posti nelle concrete condizioni di addivenire a detta autosufficienza, non ne abbiano tratto profitto per loro colpa. Infatti l’espletamento di un lavoro precario, limitato nel tempo, non è sufficiente per esonerare il genitore da un tale obbligo di mantenimento, non potendosi in tal caso affermare che si sia raggiunta l’indipendenza economica, la quale richiede una prospettiva concreta di continuità. In ogni caso, al padre tenuto al mantenimento deve essere assicurata la possibilità di provare la raggiunta indipendenza economica dei figli.

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".