Liberi di scegliere

Si è veramente liberi di scegliere? O è una favola inventata da non so chi per burlarsi di te? Purtroppo per non morire nel dubbio e nell’indecisione bisogna pur scegliere. Anche se le scelte che noi operiamo nel quotidiano riguardano soprattutto la famiglia con gli annessi e connessi che la riguardano. A volte si scivola nel minuzioso per troppa attenzione al contesto familiare a fronte di una completa noncuranza verso altre realtà altrettanto importanti e degne di visibilità. Nella famiglia ci sentiamo forti a tal punto da prendere delle decisioni liberamente, scegliendo di conseguenza. E nella società qual è il nostro atteggiamento? Di grande timidezza, direi, a volte di rinuncia a volte di indecisione, tali da renderci impacciati e a volte ridicoli. Addirittura davanti a noi si erge un muro che la stessa nostra coscienza costruisce con i mattoni del malessere e del disimpegno. Perché per non morire di decisione decidiamo di non decidere? Sembra uno scioglilingua invece è un punto cruciale di tutto il nostro essere calamitato dalla libertà di scegliere. Se è così forte il desiderio di poter scegliere perché poi ci si chiude nel fortino della famiglia? E’ pur vero che una giornata è fatta solo di 24 ore ed il lavoro e la famiglia, più il sonno, ne assorbono circa 20, ma le altre 4? Queste le potremmo dedicare alla nostra libertà di poter scegliere.

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".