«La Carloni si deve vergognare delle malefatte del marito, che ha lasciato tanti punti oscuri nella gestione della Regione, e non venire a sindacare su un’amministrazione comunale che non conosce, e che da sempre è stata limpida e trasparente nel suo operato». Questa è la risposta del sindaco di Cercola, Pasquale Tammaro, alla richiesta di commissariamento per il Comune cercolese, presentata il 7 ottobre dalla senatrice Carloni. Nel documento della parlamentare, viene contestata la collusione con la camorra da parte dell’amministrazione comunale guidata da Tammaro, in merito all’arresto di Achille De Simone, ex assessore cercolese.
«Il rapporto tra De Simone ed il Comune di Cercola – si chiede Tammaro – è terminato 15 mesi prima del suo arresto per divergenze politiche. Perché la Carloni non parla del ruolo di consigliere comunale a Napoli da lui ricoperto fino all’ultimo momento? Forse perché Napoli amministrata dalla sua “compagna” Iervolino? Inoltre mi contestano la nomina di un nuovo comandante della polizia municipale, encomiato per la collaborazione nell’arresto di un estorsore».
Inoltre, la Carloni contesta brogli nella procedura di concorsi comunali «che sono stati gestiti dalla Ripam-Formez, dall’ordine degli Ingegneri e dall’agenzia dei Segretari Comunali. Per tale episodio – spiega Tammaro – ho querelato per calunnia gli ex sindaci Gallo (Api) e Di Dato (socialista), Cacciola (segretario cittadino del Pd) e la De Luca Picione (rifondazione comunista)».
«Inoltre – secondo il primo cittadino cercolese – la legittimità e l’utilità della nomina del direttore generale sono dimostrate dall’enorme risparmio di denaro, permesso grazie alla rilevazione di irregolarità di gestione nel settore catastale, assicurativo, manutentivo e legale del Comune, nonché per la riorganizzazione della macchina amministrativa».
Contestata anche la mancata revoca di un componente tra i revisori dei conti, questione già all’attenzione di Prefettura e ministeri di Giustizia, Finanze e Funzione Pubblica. E nel mirino della senatrice è finito anche l’affidamento del complesso sportivo della 219 alla Fipav “per un canone troppo esiguo”.
«Si tratta di un’opera che è stata realizzata in trent’anni con una spesa enorme – aggiunge Tammaro – nella quale si sono svolti importanti eventi sportivi di caratura regionale e nazionale. E poi, il Coni ci suggeriva addirittura di non chiedere alcun canone in maniera da poter rifunzionalizzare il Palazzetto dello Sport ancora più facilmente».
Tutti questi attacchi hanno spinto il sindaco Tammaro a chiedere l’intervento delle massime figure istituzionali alle quali ha inviato una lettera che risponde passo passo a tutti gli attacchi della senatrice del PD e chiedendo al contempo una audizione per poter spiegare le sue ragioni.
Critico anche nei confronti del suo partito il primo cittadino di Cercola ha così concluso: «Mi sento abbandonato dal Pdl e in particolare dal commissario cittadino Gioacchino Alfano. Vorrei essere maggiormente supportato e non dover rispondere sempre e solo in prima persona agli attacchi pretestuosi della sinistra».
Luigi Claudio Del Gaudio