Confagricoltura Napoli: “L’apertura della discarica di Cava Vitello, un disastro ambientale, umano ed economico.”

Napoli. Confagricoltura Napoli, attraverso il presidente Arturo Nucci e il direttore Francesco Fiore, auspica fortemente la chiusura della discarica di Terzigno a saturazione avvenuta e chiede di non aprire la discarica di Cava Vitiello, “cosa che sarebbe il suggello definitivo ad un ingiustificabile disastro  ambientale, umano ed economico.”

“Non dobbiamo dimenticare – dichiarano Nucci e Fiore – che dietro nelle zone vesuviane esiste una realtà, composta da centinaia di aziende e migliaia di addetti che con grande professionalità e tra infinite difficoltà, coltivano le balze del vulcano e inviano in tutto il mondo i frutti del loro lavoro.”

“Nei Comuni di  Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase si coltivano piu’ di mille ettari di uva doc da cui si produce il Lacryma Christi, mentre a Sant’Anastasia, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase migliaia di persone vivono grazie alla coltivazione ed alla commercializzazione delle albicocche. La produzione del pomodorino del piennolo del Vesuvio dop, invece, dà lavoro e reddito nei Comuni di Ercolano, Torre del Greco, Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio, Pollena Trocchia e Sant’Anastasia. Si tratta di produzioni agricole la cui diffusione commerciale si associa strettamente al nome e alla immagine del Vesuvio e che verrebbero irrimediabilmente danneggiate dall’apertura della discarica di Cava Vitiello.”

“L’evolversi della situazione dello smaltimento dei rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio – concludono Nucci e Fiore – e’ seguita da Confagricoltura Napoli con crescente apprensione per i suoi inevitabili risvolti ambientali e sociali. In particolare, desta preoccupazione la caduta in atto dell’immagine del territorio, la cui grande notorietà nel mondo ha sino ad oggi favorito la valorizzazione delle eccellenze agricole vesuviane.”

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