Mister trench.

Leggero, sottile, antipioggia (perfetto!!), slancia la figura con quel suo bavero rialzato e la cintura stretta in vita. Tiene poco posto in viaggio, è ricco di allure cinematografica- è stato famosa divisa icona di commissari e duri, da Humprey Bogart a Michael Douglas in “Wall Street”, passando per Peter Sellers ne la saga de “La Pantera Rosa”; senza dimenticare il suo ruolo protagonista in una celebre scena di “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn e George Peppard – promette (e magari mantiene) nudità..da fashion-maniaca in guèpiére e reggicalze. Ha quasi 100 anni, ma non li dimostra…Lui il signor TRENCH, evergreen dell’abbigliamento maschile e femminile. Paternità discussa- a contendersi l’invenzione del capo concorrono ancora oggi, Burberry, Mackintosh e Aquascutum. Ma sebbene a Charles Rennie Mackintosh, chimico scozzese, va il merito di aver ideato e brevettato l’impermealizzazione- saldatura di due tessuti di lana con caucciù sciolto in nafta- nel 1823, perfezionata poi nel 1851, anno in cui Aquascutum iniziò a produrre impermeabili per l’esercito britannico- trench coat : cappotto da trincea-, impegnato nella guerra di Crimea e nell’assedio di Sebastopoli, è l’azienda londinese di Thomas Burberry il marchio per antonomasia del trench.

Fu infatti il signor Burberry che nel 1856 produsse il primo prototipo in gabardine di cotone ( tessuto nato anch’esso in casa della griffe), diventando poi la divisa dei British Royal Flying Corps quando nel 1901 il Ministero della Guerra Inglese ne ordino’ un modello. A lui il merito di una sorta di “democratizzazione”, facendolo conoscere e indossare ai civili, indistintamente da uomini e donne, elargendolo a simbolo della società borghese (inglese) dopo il 1924, con la nascita della tipica fodera a fantasia scozzese-tar tan o house-check- .

A metà strada tra l’impermeabile d’ordinanza e il cappotto militare– chiusura doppiopetto-, questo capo caratterizzato da spalline- adatte per applicare mostrine e trattenere fucile e binocolo-, sottogola- onde evitare che l’acqua entrasse nel colletto-, mantellina corta- protezione gelo- falda triangolare sovrapposta all’allacciatura per chiuderlo meglio, cinturini con fibbie che permettono alle maniche di stringersi a piacimento attorno ai polsi, lungo spacco posteriore- maggiore agibilità- si proponeva come soluzione perfetta- grazie alla sua vestibilità, tanto da essere chiamato lo “scivola addosso” e alla sua capacità di protezione da intemperie-.

Una curiosità: vi siete mai chiesti a cosa servono gli anelli metallici a forma di “D” caratteristici di ogni modello? Originariamente furono creati per appendere l’equipaggiamento  militare alla cintura.

Il successo di questo capo è stato inarrestabile. Da Edoardo VII d’Inghilterra, come a Winston Churchill, Rudyard Kipling, Arthur Conan Doyle- tutti lo hanno amato-. Finchè nel 1966 la società viene premiata dalla Regina Elisabetta quale maggiore esportatrice di abbigliamento nominandola “Fornitrice Ufficiale della Real Casa”, come appare dallo stemma, di cui il marchio si fregia. Nel tempo, agli impermeabili dalla tipica fodera quadrettata si sono aggiunte tante e svariate collezioni- in quella estiva abbiamo visto come la casa  lo abbia sottoposto a tagli rivoluzionari,  inedite groffature, delicati toni cipriati, trasformandolo in un capo capace di “marchiare” e costruire da solo il look-.

Ah!! Dimenticavo: aggiungetevi qualità ed eleganza fuori tempo alle qualità sopraelencate.. Beh.. pochi indumenti possono vantare le stesse prerogative..Cosa ne dite?!

M.Chiara D’Apolito

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