Pompei. Firmato il Protocollo legalità per la riconversione dell’Aticarta

E’ stato firmato ieri a palazzo De Fusco il protocollo di legalità tra il Comune e le società Coopsette e Fergos impegnate nei lavori di riconversione dell’ex Aticarta. Il primo cittadino ha indicato quali sono le finalità dell’accordo procedurale che impegnerà l’ente municipale e le società private, ovvero quelle ridurre il rischio di infiltrazioni malavitose nella gestione dei lavori nell’ex cartiera, dall’affidamento di sub-appalti alla selezione del personale. “La convenzione che abbiamo firmato – ha spiegato il primo cittadino – prevede che tutte le ditte interessate ai lavori di riconversione industriale della cartiera siano soggette ad un particolare “vaglio” da parte delle autorità. Pur non essendo un ente pubblico la società ha voluto rivolgere una particolare attenzione a questo aspetto per evitare l’insorgere di difficoltà”. “No alle mani della camorra nei lavori di riconversione dell’ex Aticarta”, dunque. Il sindaco di Pompei si dice “deciso a dare battaglia alle organizzazioni criminali che operano nell’area vesuviana”. Il Comune di Pompei, la società Fergos s.r.l., proprietaria dell’area di 90.00 metri quadrati comprendente il complesso industriale dismesso ex Aticarta ed annesso terreno pertinenziale, e la CoopSette Società Cooperativa, contraente generale, hanno firmato dunque un Protocollo d’Intesa al fine di garantire massima legalità e regolarità ai lavori di riconversione dell’ex cartiera. Con la stipula del documento di legalità, il contraente generale si assumerà l’obbligo, al fine di procedere alla stipula di contratto di affidamento dei lavori, delle forniture e servizi per la realizzazione del centro commerciale “La Cartiera” ad acquisire dalle imprese sub affidatarie, che saranno chiamate ad operare nel cantiere, il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio con dicitura antimafia dal quale siano desumibili i rappresentanti legali, gli amministratori ed i direttori tecnici; la dichiarazione che l’impresa non si trova in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo, o nei cui riguardi sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni; dichiarazione che a carico del titolare, legale rappresentante e degli amministratori e direttori tecnici non sono state pronunciate sentenze di condanna passate in giudicato, oppure di applicazione della pena su richiesta per reati che incidono sull’affidabilità morale e professionale. Il Comune, inoltre, ha voluto che la ditta sub-affidataria trasmetta l’elenco del proprio personale, al fine di garantire che tra di loro non ci siano pregiudicati. La CoopSette avrà la facoltà di procedere nei confronti dell’impresa alla risoluzione del contratto di affidamento conseguentemente ad inadempimenti relativi a violazione degli obblighi di legge ed inadempimenti contrattuali concernenti il personale. “Con questo protocollo d’intesa – ha spiegato il sindaco D’Alessio all’atto della firma dela patto di legalità tra Comune, Fergos e Coopsette per la riconversione dell’Aticarta – vogliamo evitare che ditte e personale non graditi siano presenti nel cantiere dell’ex cartiera. La riconversione dell’ex cartiera è una importante risposta alle esigenze di lavoro del nostro territorio e rappresenta un grosso investimento. Anche sotto il profilo della viabilità vi saranno importanti interventi nella periferia meridionale della città. Per questo la nostra attenzione è massima, affinché non vi siano ingerenze della camorra negli appalti e nelle assunzioni. Il protocollo d’intesa coinvolge anche il Comune, in quanto una copia di tutti gli atti sarà depositata nella sede municipale e sarà visionabile da chiunque”. “Agiremo – ha aggiunto l’ingegner Gianluigi Lino, vicepresidente di Fergos srl – come si trattasse di un appalto pubblico, tutto verrà comunicato al Comune e ci saranno persone che controlleranno ogni aspetto, dalla regolarità delle imprese e dei rapporti di lavoro al versamento dei contributi. Questa costante vigilanza ci aiuterà a rispettare i tempi di consegna dei lavori”. “Già utilizziamo – ha detto Raimondo Montanari, direttore generale di Coopsette – procedure interne rigorose alle quali ora si affianca anche il protocollo d’intesa. Questo ci aiuterà a garantire trasparenza e regolarità temporale. Ci sarà un’assoluta rigorosità nelle procedure, ogni ditta prima di mettere piede nel cantiere dovrà essere autorizzata, così come ogni singola unità di personale. Ciò potrà creare delle tensioni, ma alla fine ci saranno benefici per tutti, soprattutto per le imprese che operano con trasparenza. Invitiamo a visitare il nostro cantiere, anche gli ispettori del lavoro, per verificare il massimo rispetto della legge”.

 Marco Pirollo

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